Ă notizia di questi giorni che, presso la casa circondariale di Sanremo, una cittadina italiana Ăš stata fermata mentre cercava di introdurre circa cinquanta grammi di sostanza stupefacente accuratamente nascosta allâinterno di un pacco contenente carne. La donna era giunta in istituto per un colloquio con un familiare extracomunitario detenuto.
Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe esprime grande soddisfazione per il pronto intervento e lâelevato senso del dovere dimostrati dagli agenti coinvolti. Il segretario regionale per la Liguria, Vincenzo Tristaino, auspica che la direzione dellâistituto conferisca agli operatori una nota di compiacimento e promuova una proposta di lode ministeriale per lâeccellente servizio reso. âPurtroppo, non si tratta di un caso isolato â afferma. â Dal 2024 ad oggi, solo a Sanremo Ăš stato sequestrato oltre mezzo chilo di sostanze stupefacenti, segno di un fenomeno grave e ricorrente. A ciĂČ si aggiungono frequenti tentativi di introduzione di telefoni cellulari, usati dai detenuti per mantenere contatti con lâesterno e con ambienti criminali. Come nel caso dellâaltro giorno, lâattenta attivitĂ di controllo svolta in particolare dal personale dellâufficio colloqui ha permesso di scoprire e sequestrare la sostanza, impedendone lâingresso nella strutturaâ.
Il Sappe, che rivolge un sentito ringraziamento al comandante del reparto per il coordinamento della brillante operazione, nonchĂ© al vicecomandante e al preposto allâufficio colloqui per il fondamentale contributo, ribadisce la necessitĂ di riconoscere e valorizzare il lavoro della polizia penitenziaria, presidio insostituibile di sicurezza e legalitĂ al servizio della collettivitĂ .
Donato Capece, segretario generale del primo sindacato del corpo, evidenzia che âda sette anni, da quando cioĂš a Genova venne chiuso per una discutibile decisione politico-ministeriale il provveditorato regionale dellâamministrazione penitenziaria, la Liguria Ăš passata sotto la dipendenza di Torino, Ăš emersa evidente una impossibilitĂ di coordinamento, palesando inefficienze che si sono manifestate in modo lapalissiano e marcato, essendo parsa totalmente evidente lâincapacitĂ del provveditorato regionale del Piemonte, Liguria e Valle dâAosta, con sede a Torino, di garantire il coordinamento efficace della Liguria penitenziaria. Tali inefficienze si sono manifestate in tutti gli ambiti e si continuano a manifestare, e tali aspetti sono aggravati dalla richiamata non definizione, da parte del dipartimento, delle competenze autonome dei distaccamenti regionaliâ.
Per questo, il Sappe auspica che âvadano a buon fine le iniziative politiche bipartisan presso il governo ed il Ministero della giustizia per la prossima riapertura a Genova del provveditorato regionale penitenziarioâ (come giĂ avvenuto per regioni che, a loro volta, erano state accorpate, ossia Umbria ed Abruzzo) e, quindi, âper lâistituzione anche in Liguria di un nucleo cinofili del corpo in grado di dare un efficace supporto ai reparti di polizia penitenziaria della regione nel contrasto alla introduzione ed al possesso di droga nelle strutture detentive liguriâ.