La rivoluzione ospedaliera ligure, la “Super Asl“, di cui si parla, si sussurra a singhiozzo da 19 anni dopo la legge del riordino del 2006 e che l’attuale presidente della Regione Marco Bucci vorrebbe e starebbe, forse precipitosamente, per varare entro l’anno, per chi abita nella Riviera dei fiori, nella provincia di Imperia, da San Bartolomeo a Sanremo, sino a Ventimiglia ed il confine con la Francia, Montecarlo, Nizza, Cannes, Genova “La Superba”, Genova “La Dominante” rischia di tornare, a torto o a ragione, “Matrigna” più di prima. Altro che “Superba”, nome cognato per lei nel 1300 dal poeta Francesco Petrarca stregato dai suoi meravigliosi palazzi, dalle sue mura e fortificazioni imponenti, dalla sua incredibile potenza marittima e commerciale nel Mediterraneo ed oltre.
In questa striscia di splendida regione turistica affacciata su spiagge ed un mare invidiabile popolato da curiosi delfini, balenottere, zifi, tartarughe Caretta caretta, situato all’interno del Santuario Internazionale dei Cetacei Pelagos incollato a ponente alla “Cote d’Azur” da circa 10 giorni il governatore-presidente Bucci, laureato a Genova in Chimica e Farmacia, carattere forte, dirigente d’azienda con carriera da super manager internazionale in Italia, America, ruoli dirigenziali Kodak/Carestream, si sta guadagnando il titolo di “178° Doge della nuova Repubblica di Genova”. Aumenta l’elenco dei 177 storici Dogi che si sono succeduti dal 1339 al 1797, a partire da Simon Boccanegra.
La moglie del Presidente Bucci, la signora Laura Sansebastiano, genovese, anche lei laureata brillantemente in Farmacia, (si erano conosciuti frequentando la stessa università a Genova), in una bella intervista rilasciata mesi fa, in piena campagna elettorale a Gilda Ferrari, brava giornalista de “Il Secolo XIX”, del carattere decisionista, dei pregi del marito con semplicità e sincerità aveva detto: “Non lo ferma nessuno”. Al lettore suggeriva che fosse meglio condividerlo per non allungare i tempi, tanto era irremovibile. Altro particolare umano, quotidiano, rivelato di Bucci casalingo “non butta mai niente”. Insomma un carattere forte, estremamente positivo, tutto genovese… alla Gilberto Govi. Secondo la signora Sansebastiano-Bucci a convincerlo a candidarsi alle elezioni per diventare presidente del centro destra sarebbe stata la Meloni in persona. Il Presidente della Liguria senza dubbio ha delle qualità, le ha dimostrate. Però, come dice il proverbio, a volte “la fretta è cattiva consigliera”. La sanità è un problema serissimo, fondamentale, la lettera A dell’esistenza, di mezzo c’è la salute, la vita e la morte di tutti. Guai perdere tempo, proibito sbagliare.
Da troppo tempo gli ospedali, per mille motivi, non funzionano come dovrebbero. Basta avere la sfortuna di dover entrare in un Pronto Soccorso, portati d’urgenza dalla Croce Rossa o arrivarci da soli, per accorgersi di essere finiti male. Catapultati non nel posto creduto doverosamente giusto, attrezzato, pronto per trattare e garantire nel miglior modo possibile emergenze, visite mediche rapide, fornire necessarie, immediate risposte, informazioni a persone che ne hanno urgentemente bisogno arrivate in ospedale causa malattie, incidenti, ferite, stati confusionali, addirittura condizioni, situazioni che potrebbero mettere a rischio la vita. È capitato alla stragrande maggioranza di tutti noi, genitori, nonni, figli, nipoti, parenti, amici, vicini o lontani. Non per colpa di medici, personale sanitario, ma “del sistema”.
Come dicono, come si sente ripetere e non è più possibile accettare dai veri e maggiori responsabili. Non possono continuare ad illudersi di essere creduti. Il “sistema” non lo crea, non lo costruisce, non lo realizza il popolo, la gente onesta che vive facendo sacrifici, paga regolarmente le tasse. Che non evade, non porta capitali all’estero, non sfrutta la gente, suda, lavora, fa quel che deve. Il “sistema” invece se è bucato come un colapasta la responsabilità è di chi lo confeziona, di chi glielo permette, amministra, decide, chi dovrebbe varare leggi, regolamenti giusti, pianificare, programmare spese e ricavi. Gente all’altezza, capace di far funzionare strutture, servizi, necessità prioritarie collettive, indispensabili come l’aria, partendo proprio dalla sanità, lavoro, istruzione, sicurezza, legalità. Uguaglianza vera per tutti. Idem diritti e doveri. I colori non contano: bianchi, rossi, verdi, neri, destra, sinistra, centro, civici, campo largo, stretto, uomini, donne, giovani, anziani. Cominciando dalla politica, dalle elezioni. Basta imbrogli, tattiche esclusivamente “pro domo mea”. Le liste elettorali siano composte esclusivamente da persone oneste, per bene, senza macchie, ombre con la giustizia, capaci, non “Yes man” di pericolosi manovratori senza scrupoli con la fedina penale da brividi o da ricchi pronti a tutto pur di aumentare all’infinito i loro capitali credendosi immortali.
Maggioranza ed opposizione a Genova devono lavorare insieme, trovare giuste soluzioni. Creare al posto delle attuali 5 Asl, quelle di Imperia (1), Savona (2), Genova (3), Chiavarese (4) e La Spezia (5), una struttura nuova, moderna, unica azienda con a capo un unico manager, che pare Bucci preferisca venga da fuori. Nessuno degli attuali direttori delle 5 Asl perderà il posto, “non saranno più direttori generali”, ma direttori di area. I nuovi direttore e superdirettore dell’azienda “Super Asl” il governatore Bucci li vorrebbe nominare entro il 31 dicembre prossimo.
Insomma un progetto di cui si sa ancora poco e che molti oppositori lo definiscono “monstre”, ricco di tagli economici, ipotetici risparmi. Membri dell’opposizione, come l’ex sindaco di Ventimiglia ed attuale consigliere regionale Enrico Ioculano, che ha chiesto chiarimenti ed annunciato controproposte a breve, ha detto in sintesi che il progetto Bucci “non risolve i problemi dei malati, delle necessità delle varie Asl povere soprattutto di medici, infermieri, strutture adeguate, posti letto, ma parla solo e soprattutto di governance, di bilanci”.
La Liguria è una delle regioni italiane con più anziani. Soprattutto in Riviera. È recente un S.O.S. di una signora di Ventimiglia che bisognosa di ecografie, raggi, controlli importanti. Ha fatto richiesta per prenotare le dovute visite mediche, la risposta, come tante, troppe altre volte è stata in sintesi: non c’è posto, tutto rimandato alle calende greche. Se vuole potrebbe esserci un’attesa più umana però deve recarsi con i suoi mezzi (che non ha), all’Asl di La Spezia o a Cairo Montenotte. Può scegliere…








