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Prenderanno a via a breve nuovi lavori nei beni confiscati alla mafia a Bordighera, in via Cornice dei Due Golfi.

Un progetto seguito dalle associazioni Libera presidio Rita Atria di Imperia, SPES Auser e Caritas Intemelia, denominato “Case Libere“: un impegno nel riutilizzo sociale dei beni confiscati, appartenenti alla famiglia Pellegrino, nella città delle palme.

La cerimonia, tenutasi questa mattina, ha visto la presenza degli esponenti delle diverse associazioni, tra cui Maura Orengo e Maurizio Marmo, del prefetto di Imperia Antonio Giaccari e del sindaco Vittorio Ingenito.

“Oggi diamo inizio ai primi lavori per il recupero della prima casa che verrà utilizzata a scopi sociali, che è la casa un tempo chiamata Stecca“, ha esordito Maura Orengo, referente di Libera. “Per noi è un momento importantissimo. È stato un percorso difficile, ma non troppo: nel senso che ha richiesto molta pazienza ma che ha avuto un grande sostegno da parte delle istituzioni e quindi non ci siamo mai sentite sole.”

I lavori per la prima villa, seguiti dagli architetti di Architettura Senza Frontiere, sono stati assegnati alla direzione del capogruppo mandatario Valeria Cottino e avranno una durata stimata di 180 giorni per un costo totale di oltre € 82.000.

“Oggi inizieranno i lavori per il ripristino delle prime due case e della creazione anche di un piccolo alloggio per il custode, grazie ai finanziamenti della Regione Liguria dedicati ai beni confiscati”, ha spiegato il presidente di Caritas Intemelia, Maurizio Marmo. “Quando saranno terminati i lavori si potranno avviare le ospitalità che ha previsto la SPES con attività di accoglienza di persone o famiglie con disabilità che possono venire qui a fare le vacanze. Nella seconda casa invece l’accoglienza di persone che seguiamo abitualmente che sono appunto persone senza dimora e che hanno necessità di ospitalità di medio-lungo periodo.”

Le strutture, come spiegato da Marmo, una volta riqualificate fungeranno da alloggio per le persone in stato di necessità: individui con disabilità e soggetti fragili avranno occasione infatti di sfruttare i diversi spazi venendo al contempo seguiti dalle associazioni incaricate per un reinserimento nella società.

Le interviste a Vittorio Ingenito, Antonio Giaccari, Maura Orengo, Maurizio Marmo e Valeria Cottino nel video-servizio a inizio articolo.