“Con l’entrata in vigore della tariffa unica presentata dal commissario dell’ATO Idrico, sindaco di Imperia e presidente della Provincia, dal primo gennaio, molti cittadini ed imprese della provincia affronteranno rincari considerevoli”, esordiscono il capogruppo PD in Comune a Imperia Edoardo Verda e quello in consiglio provinciale Cristian Quesada. “Aumenti superiori al 50% saranno registrati non solo nel capoluogo, ma anche in molti comuni della provincia, da Taggia a Chiusavecchia, da Pornassio a Borghetto d’Arroscia, con punte vicine al 70% a Riva Ligure e Dolcedo. Pagheranno di meno solo i cittadini di Sanremo, Ospedaletti e del Golfo Dianese”.
“La stangata non inizierĂ , secondo il commissario dell’ATO idrico, solo dal 2024, ma sarĂ retroattiva anche per il 2022 ed il 2023 con un salasso che porterĂ in alcuni casi ad esborsi anche piĂą che doppi rispetto allo scorso anno”, proseguono. “A novembre erano arrivate le proteste delle associazioni agricole che avevano denunciato aumenti anche fino a tre volte rispetto al 2023, lamentando come le promesse di mantenere il prezzo intorno ad un euro al metro cubo e di tenere conto delle esigenze del settore non sarebbero poi state mantenute”.
“Ora – sottolineano – è la volta delle associazioni del commercio che hanno recentemente notificato un ricorso al TAR contro Rivieracqua, denunciando come illegittima la retroattivitĂ degli aumenti, in quanto contraria ai principi di irretroattivitĂ degli atti amministrativi e di trasparenza dell’amministrazione. Secondo Confesercenti, i decreti con cui sono stati deliberati gli aumenti tariffari sono da annullare, sia perchĂ©, appunto, contrari ai principi di irretroattivitĂ , sia perchĂ© supererebbero il tetto massimo di incremento previsto da ARERA, l’autoritĂ nazionale di regolazione del settore, sia infine perchĂ© non è stata applicata una differenziazione tariffaria per le diverse tipologie di acquedotto”.
“Il sindaco-presidente-commissario”, denunciano Verda e Quesada, “minimizza l’impatto su cittadini e aziende, continua a parlare di efficienza dei servizi e tutela degli interessi dei consumatori, smentito oltre che dai fatti, dalle associazioni territoriali di tutti i settori, specie quelli maggiormente colpiti dagli aumenti e piĂą vulnerabili per effetto della tipologia di attivitĂ ”.
“Aziende e cittadini pagheranno errori e ritardi, non ultimo quello paventato sui cantieri del Masterplan del Roja e per ora smentito a parole mentre nei fatti le erogazioni dei fondi sono ferme o quasi. Di fronte alla possibilitĂ di un muro contro muro in tribunale”, rincarano Verda e Quesada, “sarebbe piĂą saggio sospendere gli aumenti e ascoltare le ragioni degli operatori dei settori produttivi e delle associazioni degli utenti”.
“Crediamo che di fronte ad una situazione così complessa”, concludono gli esponenti Dem, “siano necessari maggiore confronto e trasparenza, per questo chiederemo la convocazione di consigli monotematici nei quali ascoltare, piĂą che le solite dichiarazioni tranquillizzanti della politica, lo stato tecnico e giuridico della situazione dalla voce dei subcommissari e le ragioni di chi sta proponendo i ricorsi”.
        
                        
   
   



   
   
   



