MartedĂŹ 8 agosto verrĂ inaugurata a Cervo, presso il Bastione di MezzodĂŹ (Desiglioli), la mostra di Romano Campagnoli âOltre mareâ, curata da Pino Mantovani. La mostra sarĂ aperta dallâ8 al 20 agosto. Il programma della giornata prevede alle 11:00 in via Solitario delle Alpi 34, lo scoprimento di una targa alla memoria di Romano Campagnoli, davanti allâingresso della sua abitazione.
Alle 18:00 nellâoratorio di Santa Caterina si svolgerĂ una conversazione sullâartista, coordinata dalla prof.ssa Antonella Martina. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Lina Cha e della delegata alla Cultura Annina Elena, interverranno lo storico dellâarte dott. Alfonso Sista, il prof. Giuseppe Bertero, Marcello e Adriano Campagnoli.
Di seguito alle 19:00 si terrĂ la cerimonia di apertura vera e propria, presso il Bastione di MezzodĂŹ, con un piccolo concerto con il St. George trio (Maurizio Pettigiani percussioni, Giovanni Gandolfo chitarra, Luca Valenti basso).
Gli orari di apertura della mostra sono i seguenti: 17:30 – 19:30 e 20:30 â 23:00, ogni giorno con ingresso libero. Per informazioni si puĂČ telefonare al numero 0183 406462/3.
âA partire dagli anni ’50 – dice il sindaco Lina Cha – Cervo diventa il paradiso di un gruppo di pittori piemontesi (Adalberto e il figlio Romano Campagnoli, Francesco Casorati, i suoi genitori Felice Casorati e Daphne Maugham, Piero Martina, Sergio Saroni e Mauro Chessa) che si innamora del borgo al punto di sceglierlo come dimora per le vacanze estive, ma anche quale luogo di ispirazione e di lavoro. A partire dal 2019, grazie alla collaborazione con i familiari di questi artisti, lâamministrazione comunale ha voluto istituire un significativo evento denominato âPittori famosiâ che ogni anno rende omaggio ad uno di loro. Non solo pittore, ma anche incisore, Romano Campagnoli si Ăš espresso attraverso parecchie serie di opere di grafica, come le incisioni e le litografie, che hanno rivestito un ruolo molto importante nella sua produzione artistica. Di fondamentale importanza Ăš sempre stata la disponibilitĂ delle famiglie degli artisti, in questo caso di Adriano Campagnoli, a collaborare con i docenti e gli allievi del liceo artistico Amoretti di Imperiaâ.
Come per le precedenti edizioni dedicate ai pittori Piero Martina e Francesco Casorati, a giugno 2023 al Castello dei Clavesana di Cervo si Ăš svolta la mostra delle opere degli studenti del liceo artistico di Imperia sui quadri di Romano Campagnoli. Gli studenti del liceo studiano, guidati dai docenti, la figura e la personalitĂ del pittore attraverso testi e illustrazioni anche da parte della famiglia del pittore, quindi riproducono i quadri piĂč significativi con i quali Ăš realizzata la mostra. Gli allievi sono stati seguiti dalle prof.sse: Cristina Rovaldi, Sara Anselmi, Stefania Condorelli e Monica Landra.
âNegli anni ’50/’60 hanno soggiornato a Cervo – afferma Annina Elena, Delegata alla Cultura del Comune di Cervo – pittori di fama internazionale, che hanno contribuito a rendere famoso il nostro borgo e a fondare lâ estemporanea di pittura ‘Il pennello dâoro’, che ha superato le 30 edizioni. Negli anni molte sono state le mostre di pittura che si sono realizzate a Cervo, tra cui Ăš importante ricordare quella a Palazzo Viale organizzata dallâassociazione Cumpagnia du Servu appunto sui pittori piemontesiâ.
La famiglia Campagnoli, nella persona di Adriano Campagnoli, figlio di Romano, ha regalato unâopera, una litografia policroma dal titolo Mareggiata, al Comune che lâha donata, nella serata dellâ11 luglio dellâevento Cervo Ti Strega, al marito di Ada DâAdamo, vincitrice postuma del Premio Strega. âDi mio padre Romano Campagnoli – spiega Adriano Campagnoli – hanno scritto sulla sua opera molti critici dâarte, in occasione di mostre nazionali e internazionali. Lascio ai loro scritti lâinterpretazione della sua pittura. Io mi limito a ricordare un aspetto del suo lavoro e della sua vita che hanno avuto una interrelazione intensa con i luoghi da lui frequentati. Tra questi luoghi ‘elettivi’ sicuramente devo citare Cervo. Luogo di ispirazione, oltre che di vacanza. Ricordo il suo studio al piano terra della nostra casa. Spazio condiviso con mio nonno Adalberto anche lui pittore. Era unâabitudine ‘sbirciarci’ dentro quando ero di ritorno da una giornata trascorsa al mare. Lâodore dellâacqua ragia, dellâessenza di trementina che si ‘mescolavano’ quasi in simbiosi con il profumo della buganvillee in fiore, (che Ăš il profumo dellâacqua di mare, della forza del vento, pianta originaria del Sudamerica – dâoltre mare) degli ulivi che lambivano la casa, il dolce profumo dellâoleandro. Rigogliosi cingevano il piccolo giardino, affaccio privilegiato dello studio di papĂ e nonno. Profumi della natura e del suo lavoro di cui i suoi quadri non portano traccia se non nei miei ricordi di quelle estati calde, assolate, cosĂŹ lunghe che diventavano senza tempoâ.
Prosegue Marcello Campagnoli: âFin dai primi disegni si capĂŹ che non avevo alcun talento grafico-artistico. A sei anni nostro padre mi insegnava a suonare la batteria su pentole e scatoloni di detersivo. Errol Gardner, John Coltrane, Sonny Rollins… Vinili di Jazz anni ’60 che lui ascoltava mentre lavorava alle sue tele o incideva le lastre da acquaforte. Successe che un pomeriggio, di nascosto, intinsi un pennello nel barattolo aperto di colore fresco nel suo studio. Sul cavalletto câera un pesce palla su fondo nero, circondato di alghe e coralli sgargianti. Mille piccole pietre arrotondate dipinte alla base della tela. Disegnai un incerto cerchietto anchâio in mezzo alle altre. Alla sera gli bastĂČ un’occhiata e subito chiese a mia madre chi avesse ri-toccato il quadro.. che rispose con un sorriso. Era il mio modo di partecipare alla sua pittura, aggiungendo una macchia di coloreâ.
âSe penso a Romano – commenta Silvia Astrua, cognata di Romano Campagnoli – ne ho il ricordo di un uomo libero, che non ha mai fatto scelte condizionate da opportunismi di qualsiasi genere. Un uomo ironico, dissacrante, a volte beffardo e contraddittorio. Non ostentava e non si gloriava quando i suoi quadri hanno cominciato ad avere successo di critica e di pubblico. In una delle sue prime mostre importanti a Milano nella galleria Gian Ferrari nel giorno dell’inaugurazione vendette quasi tutti i quadri esposti e commentĂČ dicendo che forse avrebbe dovuto trasferirsi a Milano ma non ci pensava neppure…â
âEtimologicamente, elegante Ăš chi sa scegliere. Posso dunque dire senza timore dâessere frainteso che Romano Campagnoli Ăš elegante: uno che nellâintero suo percorso esistenziale si Ăš mosso con raffinatezza di senso estetico tra molteplici allettanti intuizioni e proposte. Anche a costo di prendersi il tempo necessario per scansare le seduzioni fuorvianti e discriminare tra le possibilitĂ quelle che meglio corrispondessero alla sua natura e sensibilitĂ , cosĂŹ da riconoscere senza fretta un originale progetto dâidentitĂ . Ma era specialmente l âimpegno dellâartista che mostrava la sua distaccata eleganza: infatti, ogni volta che ne ho scritto mi son dovuto confrontare con soluzioni pittoriche o grafiche, perfino plastiche diverse fra loro e piuttosto sorprendenti, ma sempre ben calibrate, fatte a regola, ma con una certa sprezzatura. Che mi inducevano a porre il problema della coerenza su quel piano che dicevo allâinizio: di discrezione, di finezza di scelte, di indipendenza senza velleitĂ di protagonismoâ, conclude Pino Mantovani, curatore della mostra.