Il Consiglio Regionale ha approvato oggi il disegno di modifica della legge regionale 36/1997 in materia urbanistica. Spicca nel nuovo testo la centralitĂ della pianificazione dei servizi e delle infrastrutture pubbliche delle politiche urbanistiche; principi ispiratori che hanno portato a definire il nuovo quadro normativo sono la semplificazione amministrativa, lâassenza di consumo di suolo, il recupero edilizio, la rigenerazione urbana e la sostenibilitĂ ambientale. “âSono molto soddisfatto dellâapprovazione da parte del Consiglio Regionale delle variazioni alle Legge Urbanistica 36/1997: modifiche attese da anni, poste da oggi alla base di una nuova visione di pianificazione urbanistica che disegnerĂ la Liguria dei prossimi ventâanni – afferma lâassessore Marco Scajola. che prosegue: âLa riforma Ăš stata costruita grazie alla collaborazione e al confronto continuo con il territorio e consentirĂ uno sviluppo armonico del territorio. SarĂ una Liguria in cui le cittĂ capoluogo, i grandi centri costieri e i centri di riferimento delle valli interne offriranno servizi piĂč efficienti, qualificati e meglio distribuiti, con un entroterra ‘vivo’, con piĂč opportunitĂ , che ospiterĂ start up innovative e con un fronte mare riqualificato e piĂč attento all’equilibrio ambientale”.
Le modifiche riguardano i comuni a cui il piano territoriale regionale (in corso di definizione), a seguito del confronto con il territorio, attribuirĂ la qualifica di cittĂ (capoluoghi, conurbazioni costiere e valli urbane) e per i quali il piano urbanistico comunale sarĂ sostituito da due strumenti:
- Il piano dei servizi e delle infrastrutture, in cui verrĂ stabilito il sistema delle prestazioni pubbliche da mettere in campo in relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione compresa quella proveniente dal bacino dâutenza sovracomunale, di approvazione comunale e regionale;
- il piano urbanistico locale, che disciplinerĂ lâuso del territorio in coerenza con il piano dei servizi e delle infrastrutture e sarĂ di esclusiva competenza dei comuni stessi, senza alcun passaggio amministrativo in Regione. Viene inoltre riservata la possibilitĂ di aderire a questo nuovo modello di pianificazione ai comuni che costituiscono centri di riferimento per lâentroterra e che vengono definiti dalla legge âpoli attrattoriâ. Per tutti gli altri comuni resterĂ valido il modello di pianificazione del piano urbanistico comunale, come giĂ ad oggi disciplinato dalla legge urbanistica regionale.
âLa riforma â conclude Scajola – consentirĂ ai comuni qualificati come cittĂ o come poli attrattori dellâentroterra di gestire in autonomia le iniziative urbanistiche dei privati e lasciare alla Regione il ruolo di supervisore per lo sviluppo e la collocazione di servizi e infrastrutture in modo armonico su tutto il territorio, ponderandole sul reale bacino di utenza. Questa suddivisione apporterĂ , quindi, unâulteriore semplificazione amministrativa, altro elemento su cui abbiamo lavorato molto nel precedente mandato e su cui intendiamo proseguire per disegnare la Liguria del futuro, la Liguria che vogliamo per i nostri figliâ.








