Il “giardino selvaggio” dove si nasconde la storia di Marco Damele, l’agricoltore-scrittore con la passione per le erbe, le piante ed i fiori.
L’allievo di Libereso Guglielmi ci apre il cancello al suo giardino a Camporosso Mare, raccontandoci cosa vuol dire coltivare e curare la terra rispettando la natura e la biodiversitĂ .
“Gli alberi e le piante attorno alle serre mi rallegrano gli occhi e lo spirito in queste giornate strane, surreali e lontane dal mio modo di vivere. Anche curare il giardino Ăš un modo per valorizzare e tutelare il nostro patrimonio vegetale e sperare in un futuro migliore. Oggi che molti giovani conoscono a malapena il nome delle piante, il colore degli alberi in autunno, il profumo dell’erba tagliata in estate o il sapore di un frutto raccolto direttamente dalla pianta, un pezzo di terra puĂČ trasformarsi in uno spazio di vita da conservare con amore e regalare alla natura. Amo immaginare il giardino come cura di bellezza e protezione dello spirito: insieme ci arricchisce giorno dopo giorno, ci si emoziona e soddisfa, utile come esercizio fisico: si cammina si spostano pesi si muovono le braccia e le mani, ci si china, si respira, si annusano fiori e piante, si assaggiano erbe e foglie. Quando curi un giardino diventi protagonista delle proprie idee dimenticandoti il presente con le sue preoccupazioni e paure. Esiste nelle Braie di Camporosso un piccolo “giardino selvaggio” con decine di specie botaniche rare e insolite, un’oasi nel deserto del cemento che resiste da decenni, dove le piante nascono, crescono e muoiono da sole, dove ritorno ad essere un semplice spettatore della meraviglia che la natura Ăš capace di offrirci. L’osservazione che il giardino mi rappresenta non Ăš tanto una tecnica quanto un modo di pensare, perchĂš salvare anche un piccolo angolo di verde significa salvare in sĂ© la biodiversitĂ , la libertĂ , l’equilibrio e tanto altro…”
Marco Damele, scrittore, imprenditore floricolo e tecnico biologico di Camporosso in provincia di Imperia, Ăš protagonista da oltre vent’anni nel mondo della floricoltura del Ponente ligure. Dai premi nazionali e internazionali ricevuti per la sua coltivazione di verde ornamentale, dopo un arricchimento professionale alla guida dei giovani agricoltori e grazie agli insegnamenti di Libereso Guglielmi, ha orientato l’attivitĂ dell’azienda sulla ricerca e coltivazione delle antiche varietĂ orticole, di cui per via della moda, dei gusti e della richiesta di mercato si erano letteralmente perse le tracce. In particolare ha studiato e reintrodotto la cipolla egiziana ligure (Allium cepa viviparum), diventata in poco tempo preziosa ed autentica testimone della biodiversitĂ del Ponente ligure.
Marco oggi Ăš un contadino moderno, un custode della biodiversitĂ , titolare di un’azienda all’avanguardia orientata al futuro che alterna alla coltivazione, anche una ricca attivitĂ di incontri e conferenze in giro per l’Italia. Per Edizioni Zem ha scritto nel 2017 e 2019 insieme alla giornalista Irina Reydes i libri “La cipolla Egiziana ” e “Una storia di agrobiodiversitĂ del Ponente Ligure”, nel 2018 la sua prima raccolta di ricette vegetariane intitolata “Cucinare la Cipolla Egiziana” e fresco di stampa il suo ultimo libro “Breviario di Agricoltura, biodiversitĂ e tradizioni contadine”.   Â