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Nella splendida cornice del Casinò di Sanremo, Alessandro Rivali ha presentato il suo ultimo lavoro letterario, “Il mio nome nel vento“, un’opera che intreccia memorie familiari e storia europea. Un racconto che nasce da una vicenda personale, ma che si allarga a contenere i grandi eventi del Novecento.

Il mio nome nel vento è la storia di un lungo viaggio”, ha dichiarato Alessandro Rivali, “che inizia all’alba del Novecento, quando la mia famiglia cercò fortuna in Argentina. Ma quel sogno si interruppe a Barcellona, dove iniziò un’avventura quasi hollywoodiana”.

Durante l’incontro, Rivali ha condiviso il significato della guerra, tema centrale del suo libro e profondamente legato alla sua memoria personale.

“In casa mia era bandita la parola guerra”, ha ricordato con emozione. “Mio nonno morì nell’ultimo bombardamento di Genova. Mio padre perse tutto nell’incendio di Barcellona. La guerra ha lasciato solchi profondi, generazionali”.

Per Alessandro Rivali, l’opera è anche una denuncia contro la banalizzazione del conflitto: “Mi dispiace sentire oggi parlare con troppa leggerezza di guerra come unica soluzione. La guerra è una lezione dei popoli che non è mai stata imparata abbastanza”.

Il libro è anche un atto d’amore e riconoscenza verso suo padre, figura centrale del racconto.

L’ho scritto per mio padre, per non perdere la sua memoria”, ha spiegato l’autore. “Durante l’occupazione tedesca, parlava in latino con un ufficiale medico tedesco. Fu in quei giorni che scoprì la sua vocazione: diventare medico, per aiutare gli altri”. In questo episodio, emblema del potere trasformativo della storia, si manifesta la cifra più intima e commovente dell’opera.

“Credo che si possa sempre trovare un pensiero alternativo alla violenza. Non è facile, ma non è impossibile. A ispirarci devono essere coloro che, anche nei momenti più bui, hanno detto di no alla logica della guerra, pagando con la loro stessa vita”, ha concluso lo scrittore.

Con “Il mio nome nel vento”, Alessandro Rivali ci invita a guardare indietro non solo per ricordare, ma per imparare. Un’opera che è al tempo stesso memoriale familiare, romanzo storico e riflessione etica.

L’intervista completa allo scrittore nel video servizio a inizio articolo. Alcune immagini storiche presenti sono state realizzate con l’IA.