frutta verdura

Dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’agri-asilo agli orti sociali, sono tutti nuovi modelli socioeconomici, che hanno come protagonista indiscussa l’agricoltura e il suo ruolo nel mondo del welfare, dove entra con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti piĂč vulnerabili della societĂ , che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona: questi i temi al centro del corso, che parte oggi, per diventare un’azienda agricola sociale in Liguria.

Il corso organizzato da Coldiretti Liguria e cofinanziato dal PSR 2014/20 (Misura 1.1 Formazione) ù organizzato in modalità online a causa del prolungarsi dello stato d’emergenza da Covid19 e vede la partecipazione di prime 20 imprese, tra società e ditte individuali, interessate al tema e, in qualche caso, già coinvolte in progetti di cooperazione e/o partenariati con soggetti di diversa natura (asl, Comuni etc). Le attività riconosciute a favore delle cosiddette fasce deboli vanno dall’inclusione di persone con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare), ortoterapia, ippoterapia e altre attività con disabili fisici e psichici di diversa gravità, fino ad attività che seguono il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) oppure che puntano allo sviluppo di un’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (agriasilo, orti per gli anziani, ecc.).

“Ad un ventennio di distanza dalla Legge di Orientamento – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossaci troviamo oggi a sviluppare un interessante capitolo della multifunzionalitĂ , ovvero l’agricoltura sociale che nelle sue varie declinazioni Ăš in grado di valorizzare due grandi prerogative dell’agricoltura: l’accoglienza e la cura. Oggi piĂč che mai, anche a seguito dei vari cambiamenti portati dalla situazione sanitaria, sono emerse le varie fragilitĂ  della societĂ , in cui il concetto di comunitĂ  attraversa una profonda crisi; nuove esigenze nascono e cercano risposte a cui non sempre lo Stato con il suo sistema di welfare Ăš in grado di sopperire. In questo l’azienda agricola puĂČ assumere un ruolo determinante dal momento che, attraverso l’agricoltura, si riescono a fornire opportunitĂ  e servizi alle fasce piĂč deboli della societĂ . Le nostre comunitĂ  rurali sono da sempre aperte all’inclusione: la vita in campagna Ăš idonea a garantire contesti piĂč naturali ed accoglienti, ricchi di stimoli per dare alle fasce a rischio di emarginazione le migliori possibilitĂ  di crescita e di integrazione. Coldiretti, anche attraverso Fondazione Campagna Amica, crede profondamente in queste traiettorie di futuro e nella centralitĂ  dell’impresa agricola non solo come produttrice di cibo, ma come fulcro e come soggetto portatore di valori fondamentali quali la sostenibilitĂ , non solo economica ed ambientale, ma anche etica e sociale. L’augurio Ăš quindi quello che questi momenti ancora di difficoltĂ  e per alcuni di stop, possano essere un investimento, tramite la formazione e la capacitĂ  imprenditoriale, per poter ripartire piĂč forti di prima e fare dell’agricoltura e dell’agroalimentare la vera leva della ripresa”.