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Nascosto tra i corsi d’acqua e le montagne di Badalucco, c’è un piccolo mondo fatto di legno, passione e ricordi d’infanzia. È il mondo di Ottavio Panizzi, un artigiano che per passione da oltre quarant’anni costruisce a mano giocattoli in legno, trasformando ogni pezzo in un’opera d’arte carica di affetto.

A 19 anni, durante una visita a un amico impegnato nella costruzione di un veliero pirata, si accese in lui l’entusiasmo. “Mi ha coinvolto nel suo progetto e da lì ho iniziato anche io”, racconta. “Alla fine, ho comprato una nave da costruire per conto mio, ed è stato l’inizio di un nuovo percorso creativo”.

La passione, nata per caso, crebbe a tal punto che, nel 1980, Ottavio realizzò per i figli le sue prime macchinine con legno di recupero. Da quei semplici regali è nato un amore che non si è mai spento. “Le prime cose che facevo erano piccoli camioncini”, spiega. “I miei figli erano felici, e io con loro”.

Da allora, non ha più smesso di creare. Con il tempo, l’hobby si è evoluto. Ha iniziato ad acquistare strumenti, migliorando la tecnica e trasformando la sua passione in una piccola officina artigianale. “A mano non si può fare tutto”, afferma, “ci vogliono le attrezzature giuste. Così, un po’ alla volta, ho messo in piedi il mio laboratorio”.

Nel corso degli anni, Ottavio ha creato decine e decine di giocattoli, tutti unici. “I primi li ho regalati ai vicini, ai nipoti, ai figli degli amici. Non ho mai pensato di venderli: volevo solo vedere i bambini sorridere”.

Uno dei suoi lavori più amati è una piccola Ape – il celebre motocarro – che ha costruito e ricostruito in varie versioni, ognuna con dettagli unici. “Non ce n’è una uguale all’altra”, dice con orgoglio. “Le modifico, le miglioro. Ogni volta nasce qualcosa di diverso”.

“Mastro Geppetto”

Il vero protagonista del suo laboratorio è Pinocchio: non un semplice burattino. “Pinocchio è vivo. Parla, si muove, guarda. È una magia che emoziona tutti”, dice sorridendo.

Il fascino di Pinocchio fa brillare gli occhi a grandi e piccoli. “Anche i genitori sono affezionati”, rivela il ‘Mastro Geppetto‘ della Valle Argentina, “gli ricorda la loro giovinezza, la favola, i tempi più semplici. È bello vedere come un personaggio possa unire generazioni”.

E il sogno non finisce qui. Il prossimo progetto? Dare un papà a Pinocchio: “Voglio costruire Geppetto. Così Pinocchio non sarà più solo. Avranno compagnia l’uno dell’altro, proprio come in una vera famiglia”.

Ogni pezzo di legno ha una storia da raccontare. E tra le mani di questo artigiano gentile, quei pezzi diventano magia: un ponte tra sogno e realtà.

Nel video servizio a inizio articolo le immagini del mondo di Ottavio Panizzi e l’intervista completa.