Ă necessario intervenire per fermare lâattacco ai prodotti alimentari nazionali, con il rischio del via libera allâetichetta nutrizionale a colori dellâUnione Europea, che boccia ingiustamente quasi lâ85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid. Ă quanto afferma la Coldiretti chiedendo al Governo di intervenire per fermare la pericolosa deriva in atto nellâUnione su etichettatura nutrizionale, profili nutrizionali e etichettatura dâorigine, in vista del Consiglio Agricoltura Ue il 15/16 dicembre.
Un sistema che rischia di espandersi a livello globale, dove in gioco ci sono 44,6 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori nel mondo, tra le quali si conta una rilevante presenza di prodotti, dai formaggi, allâolio fino ai salumi, ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema.
âLâapertura sullâetichetta nutrizionale allâutilizzo dei colori o lâeccessiva semplificazione – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – metterebbe fuori gioco la proposta italiana dellâetichetta a batteria, che, al contrario delle altre, non attribuisce presunti âpatentini di salubritĂ â ad un alimento, dal momento che lâequilibrio nutrizionale va ricercato non nel singolo prodotto, ma tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera. Ă inaccettabile considerare per tutela del consumatore un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che invece di informarlo cerca di orientarlo verso cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero, sfavorendo elisir di lunga vita da secoli presenti sulle nostre tavole. Purtroppo lâetichettatura nutriscore, come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna, influenza il consumatore, penalizzando produzioni naturali, come appunto il nostro olio DOP Riviera Ligure, in favore di prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo, spacciati per piĂč salutari. Inoltre, nellâambito della definizione della proposta da approvare al Consiglio di metĂ dicembre, Ăš fondamentale evitare che venga portato avanti un documento poco ambizioso sullâobbligo di indicazione dâorigine obbligatoria, che cita come prioritĂ solamente il latte e le carni, mentre lâobiettivo della trasparenza sulla provenienza degli alimenti riguarda tutti i prodotti come piĂč volte abbiamo ribadito. In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, per difendere i consumatori, le nostre imprese e con esse lâeconomia dei territori, dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo lâobbligo di indicare in etichetta il Paese dâorigine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italyâ.