liguria popolare

Fase di stallo, o forse qualcosa in piĂč. Le due poltrone per tre nella coalizione moderata cominciano a scottare. Il vertice di mercoledĂŹ tra i leader locali di Polis, Liguria Popolare e Forza Italia rispettivamente Claudio Scajola, Andrea Costa e Carlo Bagnasco non ha portato, nonostante le belle parole di rito, al risultato sperato.

In soldoni i candidati sono rimasti tre: Luigi Sappa, Antonio Bissolotti e Filippo Bistolfi, le poltrone due. Scajola dal canto suo avrebbe chiesto l’esclusione di Bissolotti in favore di Sappa con Bistolfi e tra le donne Patrizia Badino piĂč una rappresentante di sesso femminile di Liguria Popolare.

Questi ultimi, i popolari, perĂČ avrebbero, condizionale d’obbligo in politica, posto un aut aut potenzialmente clamoroso: “O si rispettano i patti o corriamo da soli in tutta la Liguria”.

A quali patti si riferiscano ù facilmente comprensibile. A quelli presi prima dell’avvento di Polis ovvero: due candidati ciascuno per i due schieramenti, uniti in un unico simbolo, Liguria Popolare e Forza Italia.

La resa dei conti, questa volta difficilmente rimandabile con un banale: “
incontro positivo incentrato sui valori fondanti del progetto e sulle linee liberali, cattoliche, riformiste
” e chi piĂč ne ha piĂč ne metta, Ăš fissata per domani mattina alle ore 9. La sede sarĂ  ancora quella del capoluogo Genova, i protagonisti: Scajola, Costa e Bagnasco.