In controtendenza rispetto allâandamento generale, a maggio calano, a livello nazionale, le esportazioni di alimentari e bevande rispetto al mese precedente (-3%) per effetto delle difficoltĂ che sta attraversando la ristorazione nei diversi continenti dove lâepidemia Ăš in piena espansione, a partire dagli Stati Uniti, dove la flessione Ăš quasi il triplo. Ă cosĂŹ che la pioggia di disdette degli ordinativi ha fatto registrare in Italia per 3 aziende agroalimentari su 4 (74%) un calo significativo delle vendite allâestero. Ă quanto emerge da unâanalisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero a maggio.
Oltre alle oggettive difficoltĂ dettate dalla pandemia, a pesare sul settore Ăš stata inizialmente la disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale, anche di Paesi alleati, con addirittura lâassurda richiesta di certificati âvirus freeâ sui prodotti agroalimentari Made in Italy a cui si Ăš aggiunta successivamente la drammatica crisi della ristorazione a livello globale che vede la cucina italiana protagonista in tutto il mondo.
âServe ora – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – un robusto piano di promozione per sostenere anche i prodotti Made in Liguria allâestero. Eccellenze tra le quali lâolio DOP Riviera Ligure e il vino DOC, negli anni, hanno conquistato un posto sul mercato internazionale sempre piĂč importante, contribuendo a far aumentare le esportazioni agroalimentari Made in Liguria nellâUnione Europea, del 13% nel 2019. Ma i prodotti liguri non si sono fermati ai confini europei trovando come principale cliente gli Stati Uniti, dove ora la flessione e la minaccia di ulteriori dazi preoccupano le imprese. Anche per la nostra economia e per favorire lâinternazionalizzazione sarebbe quindi importante superare lâattuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso unâAgenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo con il sostegno delle Ambasciate, dove vanno introdotti anche adeguati principi di valutazione delle attivitĂ legati, per esempio, al numero dei contratti commerciali. Infine nellâemergenza in atto e in unâottica futura di ripresa delle normali attivitĂ commerciali sarĂ fondamentale impiegare tutte le energie diplomatiche per superare i dazi Usa e lâembargo russo.â