Con la scomparsa di un campo agricolo su quattro negli ultimi 25 anni, arriva il patto tra agricoltori e ambientalisti per salvare la sovranitĂ alimentare italiana, in un momento in cui lâemergenza Coronavirus ha messo in luce tutta la strategicitĂ del cibo. Anche in Liguria un modello di sviluppo sbagliato ha tolto spazio alla terra coltivata, ma per la societĂ e lâeconomia locale, Ăš necessaria una decisa inversione di tendenza per fermare il consumo di suolo e valorizzare, inoltre, il patrimonio agroalimentare Made in Liguria.
Con il patto âsalvaciboâ, promosso da Coldiretti e dallâassociazione Italia Nostra, Ăš stato quindi sottoscritto un protocollo dâintesa per promuovere azioni volte alla tutela, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, dellâambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale, incentivando inoltre forme di produzione sostenibili. Saranno messe in campo iniziative comuni per impedire e prevenire la scomparsa dei territori rurali, costantemente esposti a nuove minacce, dal rischio idrogeologico all’inquinamento, attraverso la tutela delle colture tipiche e dellâallevamento, la valorizzazione delle specialitĂ locali e il recupero della tradizionale economia familiare e contadina. Ma lâobiettivo Ăš anche costruire percorsi educativi per un consumo consapevole puntando sulle produzioni derivanti dallâagricoltura biologica, il chilometro zero e le piccole produzioni, oltre che valorizzare i primati italiani in fatto di biodiversitĂ delle colture e degli animali, con il recupero di antiche cultivar di frutta, verdura, grano e di razze tipiche. La messa in rete dei musei sulla civiltĂ contadina nei piccoli Comuni e la conservazione dei caratteri architettonici tipici dei fabbricati rurali, fino al mantenimento delle attivitĂ artigianali collegate all’agricoltura sono gli altri impegni previsti dal protocollo dâintesa.
âPer proteggere il nostro territorio e i cittadini che vi vivono – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – Ăš indispensabile, anche per la Liguria, difendere il patrimonio agricolo e forestale presente, incentivando, per esempio, la riconversione dei terreni abbandonati e favorendo il ricambio generazionale in campagna. Questi sono aspetti fondamentali in una regione fragile come la nostra, dove la morfologia del suolo, associata allâabbandono della terra e alla cementificazione smisurata della costa, lâhanno resa inadeguata ad adattarsi ai cambiamenti climatici di questi ultimi anni. La continua espansione di superfici artificiali, a lungo andare, rischia di avere pesanti conseguenze su piĂč fronti, visto che la disponibilitĂ di terra coltivata significa produzione agricola di qualitĂ , sicurezza alimentare e ambientale, oltrechĂ© possibilitĂ di non dipendere dallâestero per lâapprovvigionamento alimentare, in un momento peraltro di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Tutelare e valorizzare il nostro territorio, e con esso le produzioni dâeccellenza Made in Liguria, acquista poi un ulteriore valore aggiunto se si pensa al ruolo strategico e centrale che la nostra agricoltura ha dimostrato durante lâemergenza Coronavirus: Ăš quindi, infine, fondamentale un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dellâattivitĂ agricolaâ.