Emmanuel Macron

Poche ore prima della riapertura delle frontiere nei confronti di tutti i Paesi dell’Unione Europea (extra Schengen dal 1 luglio), la Francia Ăš in attesa del quarto discorso ufficiale alla nazione del suo Presidente della Repubblica.

Questa sera alle 20 Emmanuel Macron si rivolgerĂ  al suo popolo in vista delle tappe che caratterizzano il ritorno ad una certa normalitĂ , a partire da domani con le frontiere per passare alla data del 22 giugno quando anche le restrizioni nell’ultima zona a rischio, quella dell’Ile de France, compresa Parigi, verranno ammorbidite.

In linea generale, annuncerĂ  le ultime decisioni sulle scuole e la ripresa dell’attivitĂ  didattica ma anche la fine del divieto di assembramento limitato a 10 persone consentendo di fatto la possibilitĂ  di manifestare con cortei se autorizzati dalle prefetture.

Prima di questo discorso, Macron si Ăš confrontato con il suo consiglio scientifico a fronte dei dati dell’epidemia che anche in Francia dimostrano la caduta libera di contagi e vittime. I numeri alla fine della giornata di ieri dicono che il coronavirus Ăš stato contratto da 193.616 transalpini, che ci sono ancora 10.909 ricoverati 871 dei quali in rianimazione, a fronte di 72.808 dimissioni dagli ospedali, con un totale di 29.398 decessi registrati nelle strutture sanitarie e nelle case di riposo.

I nostri vicini di casa si aspettano anche novitĂ  riguardo gli strumenti che lo stato metterĂ  a disposizione per fronteggiare nei prossimi mesi l’inevitabile disastro economico e sociale. Al termine del terzo anno di mandato, il Presidente ha visto crollare il suo indice di fiducia e popolaritĂ  secondo i sondaggi che invece sembrano premiare il suo primo ministro Eduard Philippe e non si escludono cambiamenti nell’esecutivo a seconda dell’esito delle elezioni municipali il cui secondo turno – ballottaggio Ăš previsto il 28 giugno.

Gli analisti pensano che Macron rinvierĂ  a luglio il dettaglio del piano per la ripresa dopo l’estate ma lascerĂ  intendere che il vero e deciso cambiamento avverrĂ  in ottica ecologista, come ha giĂ  fatto in precedenza annunciando l’impossibilitĂ  di rinviare ancora l’inizio di una nuova era green e sostenibile. Maggior autonomia ai dipartimenti, una necessitĂ  venuta prepotentemente a galla come in Italia durante i tre mesi infernali del picco emergenziale, e maggior ‘stato sociale’ anche a fronte delle accuse di razzismo tra le forze dell’ordine, sono altri due punti focali che verranno affrontati stasera a reti unificate.

Non si dovrebbe parlare invece di burocrazia e riforma del fisco: in quella melma che blocca e crea ingiustizia, rabbia e necessitĂ  di evasione fiscale ci sguazziamo solo noi, leader incontrastati ed esempio di arretratezza medievale ed ingiustizia sociale.