“Il diritto di voto non Ăš un diritto di cui le forze politiche possano disporre a loro piacimento. NĂ© puĂČ farlo il Governo, o nessun altro. Si puĂČ sospendere in casi eccezionali, come Ăš giĂ successo per il tempo necessario, ma ricordo sommessamente che le legislature regionali scadono a maggio, che il 3 giugno il Paese sarĂ totalmente aperto, che a ottobre lo stesso comitato tecnico scientifico non puĂČ garantire che lâepidemia non abbia un nuovo picco. Pertanto o si vota a luglio o nelle prime due settimane di settembre: dopo ricominceranno le scuole, che giĂ mi sembra abbiano sufficienti problemi nel ripartire. Sarebbe l’ora di decidere. Continuo a ritenere che il 26 luglio sarebbe una data sicura e tale da consentire una ordinata ed esaustiva campagna elettorale, ma se si vorranno scegliere i primi 10 giorni di settembre, giĂ data limite per l’espressione di un diritto cosĂŹ importante, lo si faccia e la si finisca di tirare per la giacca, a seconda delle varie convenienze, un diritto che non Ăš nelle disponibilitĂ di nessuno, se non degli italiani”.
Lo ha detto oggi il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla discussione che si sta svolgendo in Parlamento sull’election day.








