NUOVE PROPOSTE
Leo Gassman – Bisogna scrollarsi di dosso preconcetti e brutte voci di corridoio. Anche lui migliora, il pubblico in sala apprezza. Voto 8
Fasma – Altro ritmo, altro passo. La canzone cresce, lo schema è classico e lui non sbaglia praticamente niente. All’applauso apre gli occhi e si rilassa. Voto 6,5
Tecla – 16 anni, è la Cinquetti 2.0 e veste di rosso contro la violenza di genere. Radiosa, solare, il suo brano è un classico festivaliero. Ha preso consapevolezza e migliora rispetto alla prima esibizione. Voto 6,5
Marco Sentieri – Magnetico e inquietante, si candida a cantante della mala con la storia che presenta ma qui c’entra il bullismo, violenza in via di estinzione, si spera. Voto 7-
CAMPIONI
Paolo Jannacci – Dopo la dedica a suo padre Enzo (ex assessore a Ospedaletti), si rivolge alla figlia che dorme. Il secondo ascolto gli fa bene. Atto d’amore. Voto 6,5
Rancore – Il titolo dovrebbe essere ‘Mela’. Quella dell’Eden, New York, Newton, Guglielmo Tell eccetera. Rap con cadenza romanesca. Agitato. Voto 6+
Giordana Angi – Altro testo d’amore famigliare, questa volta per la madre. Purtroppo il primo giudizio stavolta non migliora. Voto 5
Francesco Gabbani – L’amore, ah l’amore, non se ne può fare a meno. Il coro fischia, lui ogni tanto sibila, senza iperboli porta a casa la pagnotta. Niente di nuovo sotto il sole. Voto 6+
Raphael Gualazzi – Qui si parla d’amore, ma va’? Passione esotica, più calda del Carnevale di Rio. Allegria! Da lui ci si aspetta qualcosa di più oltre ai virtuosismi al pianoforte. Voto 6
Anastasio – Scrive di getto e di getto tira fuori la sua rabbia. Introverso, sembra usare il rap a scopo terapeutico e noi si fa un po’ fatica a seguirlo. Ma c’è e si sente, eccome. Voto 7
Pinguini Tattici Nucleari – Seconda botta di allegria nella scaletta della serata. Evoluzione commerciale del genere indie con dedica a chi fatica dietro le quinte. Piacciono al grande pubblico, forse per loro non è proprio un bene. Voto 6,5
Elodie – Rischia lo scandalo con quell’abito e noi maschietti rischiamo l’infarto. Ma ‘oltre le gambe c’è di più’: grande interprete, se non si perde l’aspetta un grande futuro anche fuori dai confini. Voto 7,5
Riki – Altra fase dell’amore raccontato in chiave adolescenziale. Ha fatto bene a venire al Festival, amplierà ancora il suo plafond di seguaci e il numero di date in tour. Voto 6+
Diodato – Anche lui casca nel facile tranello dell’amore ma ci fa capire che c’è modo e modo. Esce alla grande, accelera e rallenta con padronanza vocale. Voto 7
Irene Grandi – Stasera sono tutte scollature a rischio. E’ ‘Il mio canto libero’ dell’Irene, il suo inno rock al femminismo che difficilmente resterà scolpito nella pietra. Voto 6
Achille Lauro – Ha pianificato nei dettagli il suo Festival, impossibile beccarlo in giro, sta sempre chiuso al trucco e parrucco. Utilizza la musica per dar sfogo alla sua vena provocatoria e trasformista ma di tutto il resto se ne frega. Rilassati Achille, sei diventato famoso, l’anno prossimo fai l’ospite! Voto 6
Piero Pelù – Sguazza nel suo personaggio come sulle spiagge. La classifica gli fa venire l’acquolina in bocca, tratta l’Ariston come uno stadio e cavalca l’onda con il mestiere che conosce benissimo. Voto 7
Tosca – Che classe, che eleganza. Oppure: che barba che noia. Punti di vista, visto con chi se la deve vedere all’Ariston. Ma gli opposti qui per fortuna non si attraggono. Voto 7,5
Michele Zarrillo – Il testo contiene messaggi importanti, ce li propone alla grande. Sta facendo un bel Festival. Voto 6/7
Junior Cally – Alla fine è uno dei pochi che non si maschera, ci mette la faccia e diventa politically correct. Non ha scampo, anche così riuscirà a scontentare tutti. Vita grama. Voto 7
Le Vibrazioni – La ricerca della felicità, dov’è dov’è? Il ritornello entra nella testa, chissà se basta per la vittoria del 70esimo. Metterebbe tutti d’accordo. Voto 8
Alberto Urso – Non sembra ancora all’altezza dei suoi illustrissimi precursori del bel canto. Ha un suo zoccolo duro e la possibilità di una carriera soddisfacente. Voto 6
Levante – Il titolo non è una parola da nessuna parte e per questo potrebbe diventare universale, esperanto. Quello è il suo messaggio. Un’altra che migliora la prestazione festivaliera. Voto 7-
Bugo e Morgan – Lo show triste di Morgan che modifica il testo a suo piacimento, per polemizzare sulla scadente prova della sera prima, Bugo non è d’accordo e se ne va. Esibizione saltata, la parabola decadente di un fu artista. Senza voto
Rita Pavone – Non è stata apprezzata dalle giurie eppure ce la mette tutta. Forse quel tutto non è bastato ma il pubblico rimasto la applaude e capisce che lei si ribella con il suo testo a chi la vuole fare fuori. Voto 6,5
Enrico Nigiotti – Lo psicologo consiglia il bacio come terapia per coppie in crisi, lui ci tormenta con quella ricetta difficile. Si sa che la gente da’ buoni consigli… Voto 6
Elettra Lamborghini – Ha fatto una bella esperienza, è riuscita a salire su quel palco, a cantare una canzoncina giusta per lei. Deve essere contenta così. Voto 5
Marco Masini – Sembra seccato dalla lunga attesa, entra, si siede al piano e canta come un vero professionista. Cantare dopo le 2 per lui non è un grosso problema. Voto 6/7