Coronavirus, casi sospetti in Francia e Italia: di cosa si tratta? Intervista al direttore del Laboratorio Analisi dell'Asl 1
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04:25

Proprio delle ultime ore la notizia di un caso sospetto di Coronavirus in Italia, all’aeroporto di Bari. A seguito di ulteriori analisi è stato fortunatamente escluso il contagio. Di ieri, invece la notizia di un caso sospetto in Francia e alcuni in Scozia.

Il nuovo ceppo del virus proveniente dalla Cina sta preoccupando la comunitĂ  di medici internazionali. Dalla sua apparizione nella cittĂ  di Wuhan a fine dicembre sono oltre 500 i casi accertati al 22 gennaio, 17 le vittime.

Ad oggi sembrano giĂ  salite a 25 le morti dovute al virus e oltre 41 milioni di persone sono bloccate nelle proprie cittĂ  in Cina in una vera e propria maxi quarantena.

Per fare chiarezza sul fenomeno è stato ospite negli studi di Riviera Time il direttore del Laboratorio Analisi dell’Asl 1 Imperiese, Giandomenico Poggi.

“Si tratta di un coronavirus, comune nelle specie animali. I primi segni di infezione si sono verificati in persone che frequentavano il mercato zootecnico della cittĂ  di Wuhan,” spiega.

Tra gli animali sospettati ci sono i pipistrelli e i serpenti. “Si tratta di una sindrome respiratoria acuta che si presenta con febbre alta e difficoltĂ  nel respirare. La maggior parte dei casi è ovviamente in Cina, ma sono stati trovate persone contagiate in Thailandia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti.”

Al momento non esistono vaccini o cure specifiche per l’infezione. Il contagio tra persone sembra essere possibile, ma non comune. La comunitĂ  di scienziati sta studiando le modalitĂ  di trasmissione, fondamentale per combattere il virus.

Il dott. Poggi comunque rassicura: “Estremamente difficile un contagio per un cittadino europeo che non si è recato in Cina negli ultimi 14 giorni e non ha avuto contatti stretti e ravvicinati con una persona infetta.”

Rimane alta l’attenzione a livello mondiale. Della questione se ne sta occupando il CDC – Centers for Disease Controlo and Prevention, che tra le varie iniziative ha redatto un form a disposizione del personale nelle frontiere, negli aeroporti e porti per riportare un eventuale caso sospetto. (Per saperne di piĂą visitare il sito https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-nCoV/clinical-criteria.html)

L’intervista integrale nel video-servizio di Riviera Time.