Il Consiglio comunale di Imperia si è protratto fino a notte fonda, concludendosi poco prima delle 4 di notte con l’approvazione a maggioranza del Bilancio di previsione finanziario 2026/2028.
Riunione, quella che chiude il 2025, che però, per la seconda volta consecutiva, ha visto ripetersi la scena dell’abbbandono dell’aula da parte della maggioranza, facendo venir meno il numero legale e impedendo la discussione delle mozioni presentate dall’opposizione.
Momento molto importante della lunga seduta è stato l’esame e l’approvazione del Bilancio di previsione finanziario 2026/2028, illustrato dall’assessore al Bilancio Monica Gatti e approvato a maggioranza in tarda nottata.
Il documento contabile si attesta su un volume complessivo di circa 150 milioni di euro. La spesa corrente ammonta a 62 milioni, mentre le entrate correnti raggiungono i 74 milioni, un equilibrio che, secondo l’amministrazione, consente di garantire la continuità dei servizi e di affrontare la programmazione senza ricorrere all’esercizio provvisorio.
Proprio questo aspetto è stato rivendicato dalla Gatti come uno degli elementi qualificanti del lavoro svolto, sottolineando la necessità di chiudere l’iter entro il 31 dicembre.
Nel corso del dibattito, l’assessore ha difeso l’impianto del bilancio come coerente con i vincoli normativi e con il quadro finanziario degli enti locali, respingendo le accuse di mancanza di visione politica.
“Abbiamo visioni diverse di politica amminsitrativa. Dateci un alternativa” ha replicato alle opposizioni, rivendicando la legittimità delle scelte.
Dal fronte della minoranza, pur riconoscendo la correttezza formale del documento, sono emerse critiche sostanziali.
Luciano Zarbano ha evidenziato come il bilancio risulti fortemente condizionato da rigidità strutturali, accantonamenti obbligatori e risorse già pre-impegnate, lasciando margini di manovra molto ridotti per nuove politiche.
Laura Amoretti ha posto l’accento sull’eccezionalità della fase legata al PNRR, definendo i bilanci futuri il vero banco di prova per capire se gli investimenti effettuati produrranno effetti duraturi sulla qualità della vita. Ha inoltre sollevato dubbi sull’effettiva riscossione delle entrate previste, in particolare per multe e parcheggi, chiedendo accantonamenti più consistenti per i crediti di dubbia esigibilità e per il fondo contenziosi.
In un emendamento, Lucio Sardi ha proposto di destinare una cifra di circa 57mila euro risparmiati dalla mancata nomina di un assessore(il riferimento è alla non sostituzione di Antonio Gagliano) al sostegno dell’emergenza abitativa e della morosità incolpevole.
Proposta bocciata dalla maggioranza.
Alla fine, il bilancio è stato approvato a maggioranza.
Nel dibattito non sono mancate le critiche delle minoranze.
Una volta approvato il bilancio, la seduta è entrata nelgià citato momento delle mozioni della minoranza, ch riguardavano il Disegno di Legge Regionale n. 85/2025, la contrarietà alle previsioni contenute nella proposta di Legge di
Bilancio 2026 che incidono sugli Enti Locali, il tema di un Istituto Italiano di Tecnologia, il sostegno al comparto ittico ligure e l’Adesione alla Proposta di popolare#nonpiùdi20perclasse.
Poco prima dell’inizio dell’esposizione delle suddette, la maggioranza ha lasciato l’aula, con il risultato dello scioglimento anticipato della seduta per mancanza del numero legale.
“Le mozioni della minoranza non sono competenza del Consiglio comunale” dice il consigliere di maggioranza Giovanni Montanaro.
Dura la reazione dell’opposizione. Loredana Modaffari Daniela Bozzano hanno parlato di un comportamento inaccettabile, annunciando il ricorso al Prefetto.








