Il futuro inizia sempre con un cantiere” è uno dei concetti che meglio sintetizzano l’azione dell’amministrazione comunale di Imperia guidata dal sindaco Claudio Scajola, insediatasi nel 2018 e che nei giorni scorsi ha presentato il bilancio di metà mandato della seconda consiliatura, avviata nel 2023.

Diversi sono tuttora i cantieri aperti nel capoluogo, come sottolinea lo stesso Scajola in un’intervista rilasciata nel suo studio negli scorsi giorni, in esclusiva per Riviera Time.

“Ce ne sono molti. Quello slogan l’ho voluto mettere dal primo giorno, ormai sette anni fa, per simboleggiare la necessità che c’era in questa città di crescere, modificare, renderla più accogliente senza fargli perdere la sua autenticità, che è un po’ la nostra caratteristica”, dice il primo cittadino di Imperia. “C’era la necessità di una ripresa che così è iniziata, che parte da un cambiamento sostanziale ed economico del nostro territorio, anche se il creatore ha fatto un territorio bellissimo, fra entroterra e mare. Avevamo una storia soprattutto industriale, che però, nel cambiamento del mondo, necessitava una nuova vocazione: il sole, il mare – non inteso solo come balneazione, ma anche pesca con la flottiglia più importante della Liguria, o come sport acquatici – e infine l’oliva. Coniugando queste tre cose dobbiamo raggiungere l’obiettivo di una località che non sia solo turistica, ma anche produttiva”.

Nel processo di trasformazione della città, il porto turistico continua a rivestire un ruolo centrale, pur andando incontro a una profonda evoluzione delle sue funzioni.

“I due porti sono il risultato della concorrenza fra Porto Maurizio e Oneglia”, spiega Scajola. “Due porti con fini commerciali: quello di Porto principalmente oleario, quello di Oneglia anche per quanto riguarda le farine, con l’Agnesi. Se noi viviamo di nostalgia e non capiamo che dobbiamo essere pronti alle sfide di un’economia nuova e globalizzata, finiremmo per vivere di rimpianti”.

Il sindaco pone quindi l’attenzione sull’area dell’Agnesi, un luogo un tempo centrale per la città e non solo, che oggi è in attesa di una nuova destinazione e per il quale sono allo studio specifici progetti.

“Lì era una zona industriale, con l’Agnesi, le Ferriere, la raffineria della Sasso”, afferma. “Non è più una zona che può avere evidentemente una vocazione industriale. Puntiamo a qualcosa di più significativo: un albergo 5 stelle, delle residenze di lusso. Tenete conto che Imperia ha poche richieste al tema spazio. Lì davanti, bisogna riuscire a mantenere la banchina, che un tempo chiamavamo oceanica, libera, in modo che possa servire per usi commerciali, in quanto Imperia non può essere solo turistica, ma anche produttiva. A tal proposito, stiamo elaborando un progetto quasi ultimato, che, grazie allo smarino che verrà fuori dall’Aurelia bis – e i lavori cominceranno il prossimo anno – potrà permettere di creare, con le arginature del torrente Impero, delle aree produttive”.

C’è tra questi interventi un’opera in particolare nella quale si riconosce maggiormente o alla quale è più legato?

“Il motivo forse di fondo per il quale sono tornato a fare il sindaco nella mia città era uscire dalle secche nelle quali era stato gettato il porto turistico”, risponde Scajola. “Riuscire a finire quello che era rimasto incompleto e, attraverso un porto turistico completo con le sue opere a terra, aprire maggiormente Imperia al mondo. Nulla migliora la crescita culturale di una città come i porti, perché sono l’occasione più significativa di scambio che esista. Questo è l’obiettivo sul quale noi ci siamo mossi ed è questo il motivo forse principale che mi ha impegnato in questi sette anni e che mi porta a dire che finalmente, nel 2026, si apriranno i cantieri. Quattrocento cause risolte, tutte le procedure rinnovate, tutti i titoli scaduti rifatti. Possiamo dire finalmente che, con l’ultimo consiglio comunale del mese di dicembre, avvieremo le gare affinché una parte del porto possa essere finanziata attraverso convenzioni con privati. Non saprei dire quale sia l’opera più importante: abbiamo aperto cantieri per 180 milioni di euro, ma tutto gravita in una funzione significativa nella quale il porto, con le sue opere accessorie, rinnovato e ripartito, è l’opera più importante”.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa al sindaco Claudio Scajola.