La mattinata di oggi vedrà svolgersi, nelle stanze di Palazzo Bellevue, un incontro che ufficialmente rientra nella normale dialettica politica, ma che in città viene letto con ben altra attenzione. Attorno al tavolo il sindaco Alessandro Mager e i vertici del Partito Democratico: il segretario cittadino Gianni Salesi, il segretario provinciale Pietro Mannoni e il consigliere comunale Marco Cassini.
All’ordine del giorno, una “verifica del programma” – a seguito delle recenti elezioni provinciali, che hanno visto il sindaco di Sanremo candidato nella lista di centrodestra con Claudio Scajola, mentre Cassini correva per il consiglio provinciale nella lista di centrosinistra -, la definizione degli obiettivi da perseguire e un capitolo finale dedicato a “varie ed eventuali”. Una formula che, più che a un confronto politico, ricorda il verbale di un consiglio di amministrazione. Con la differenza che qui l’azienda è la città.
Nulla di anomalo, sulla carta. Ma a Sanremo, si sa, il Palazzo non è mai impermeabile. E quando lo staff della comunicazione somiglia più a una redazione strutturata che a un ufficio stampa tradizionale – tra addetti, consulenti e un capogabinetto “di ultima generazione” – le informazioni circolano con una rapidità degna delle migliori agenzie di stampa.
Così, mentre il vertice si appresta a consumarsi, fuori dalle stanze ufficiali si moltiplicano i sussurri. E tra i nomi che tornano con insistenza c’è quello dell’ex sindaco Alberto Biancheri, figura tutt’altro che marginale nella geografia politica cittadina e ancora regista silenzioso, ma non troppo, di molte dinamiche interne. Il precedente del caso Sbezzo-Ormea è lì a ricordare che, a Sanremo, le teste “pensanti” non sempre dormono sonni tranquilli e questa volta a finire sotto i riflettori potrebbe essere l’assessore Lucia Artusi.
Il punto vero, però, non è il PD. O almeno non solo. In ambienti politici si mormora che una parte del centrodestra osservi con attenzione l’evolversi della situazione, pronta all’occorrenza ad aprire una finestra di dialogo qualora il sindaco decidesse di rivedere gli equilibri della sua maggioranza. Un’ipotesi che, fino a poco tempo fa, sarebbe sembrata fantapolitica, ma che oggi trova qualche sponda nei toni e negli interventi di Massimo Rossano, sempre meno criptici nelle sue aperture verso Mager, sia in consiglio comunale sia nei colloqui informali con il presidente dell’assise, Alessandro Il Grande.
Strategia, tattica o semplice prudenza istituzionale? Difficile dirlo. Di certo, il clima politico sanremese è tutt’altro che statico, e l’idea di una maggioranza rafforzata “al bisogno” non è più un tabù.
A questo punto, una riflessione, più che un consiglio, s’impone per il sindaco Mager e per chi ne ispira le mosse: cambiare strada può essere una scelta coraggiosa, ma comporta sempre un margine d’incertezza. Come ricordavano i vecchi saggi di un tempo “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova”.
A Sanremo, del resto, di strade se ne parla molto. Capirle, forse, un po’ meno. Basta guardare lo stato degli asfalti.








