porto imperia

Il consigliere comunale d’opposizione del Partito Democratico, Ivan Bracco, ha riportato all’attenzione del consiglio comunale di ieri il tema della concessione demaniale marittima affidata a Marina di Imperia per la gestione del porto turistico, presentando un’interpellanza sulle criticità emerse nel Piano Economico Finanziario (Pef).

Il consigliere ha spiegato: “È stata rilasciata una concessione demaniale marittima a Marina di Imperia di 65 anni per la gestione del porto turistico, basata su un Piano Economico Finanziario che prevedeva sconti per il riacquisto dei posti barca da parte di coloro che li avevano già acquistati in precedenza e avevano perso i diritti per le note vicende del porto. La Corte dei Conti, alla quale il sindaco ha chiesto una perizia, ha però evidenziato come tale operazione non sia percorribile per la necessità di osservare parità di trattamento e corretta gestione finanziaria, evitando danni erariali. È chiaro quindi che gli incassi previsti non ci saranno e dunque le valutazioni per la durata della concessione non sono più valide. Chiedo di sapere quali azioni intenda adottare l’amministrazione per evitare danni alle casse comunali”.

A rispondere è stato il vicesindaco Giuseppe Fossati, che ha definito la discussione “utile per fare chiarezza”: “Il piano economico finanziario serve a valutare la sostenibilità economica di un progetto imprenditoriale e, nel caso di un’area demaniale, anche a determinarne la concessione. Il piano di Marina di Imperia è improntato ai criteri di prudenza e il Comune, prima di rilasciare la concessione, si è avvalso di un parere esterno. È previsto che si possano scontare fino al 50% – quindi da zero al massimo – alcuni posti barca: 199 in totale, di cui 111 fino a 12 metri. L’ipotesi è incassare 15,5 milioni con lo sconto massimo, a fronte di un incasso totale previsto di 80 milioni. Se i posti barca si venderanno senza lo sconto, si incasserà di più e si potranno vendere meno posti, perché la cifra da raggiungere resta sempre quella. Tutte le forze politiche hanno sempre ribadito la necessità di ridurre al minimo il danno per chi aveva investito nel porto turistico”.

A seguire, è intervenuto il sindaco Claudio Scajola, che ha ricostruito l’iter: “Un Pef è un piano finanziario di previsione. Nelle concessioni portuali, insieme al progetto urbanistico, determina la durata della concessione. Il Pef dà una durata di 65 anni. Nel totale ci sono anche posti barca con riduzione del 50%. Per scrupolo maggiore abbiamo chiesto un parere alla Corte dei Conti su come rimediare al peccato originale: la decadenza della concessione che ha fatto perdere i diritti ai precedenti acquirenti. Il parere è sostanzialmente negativo, anche per possibili vertenze, ma lascia uno spiraglio. Abbiamo fatto riunioni fiume con quattro professionisti. Il parere comune è che, per evitare contenziosi con altri potenziali acquirenti, la soluzione è non fare nessuno sconto: il prezzo deve essere uguale per tutti. Eventuali ricorsi verranno valutati, ma con un parere terzo a supporto. Se il Pef stava in piedi con 199 posti calcolati al 50%, a maggior ragione starà in piedi con vendita al 100%. Il mercato oggi preferisce l’affitto annuale o biennale rispetto all’acquisto, ma questo non inficia la tenuta del piano. Marina di Imperia darà una sub concessione al privato che ultimerà il porto, scelta dettata dalla mancanza di competenze interne. Sono arrivate sette manifestazioni di interesse, alcune totali, tre sulla cantieristica. Chiederò proposte effettive a salire, basate sulla cifra prevista dal Pef. Qui si guadagna e non si perde: il Comune avrà una royalty di due milioni l’anno. La prossima settimana partirà la richiesta di proposte ai privati. Chi vuole investire avrà tappeti rossi e decisioni rapide”.

“A quanto apprendiamo, il sindaco e vicesindaco hanno aperto un nuovo scenario sulla gestione del porto”, ha detto in chiusura Bracco, che ha sollevato ulteriori perplessità. “Nel Pef si parla di acquisti, ora si parla di noleggiare i posti barca: sono modifiche che cambiano la concessione e quindi anche gli anni previsti dalla stessa”.