Regione Liguria, insieme ad Anci Liguria, ha inaugurato oggi all’NH Collection di Genova Marina il 1° Forum Rigenerazione Urbana, un appuntamento pensato per aprire il confronto con amministratori e tecnici e tracciare la direzione della Liguria che cambia. Al convegno è intervenuto l’assessore all’Urbanistica e alla Rigenerazione urbana Marco Scajola.
I numeri presentati da Regione Liguria confermano un’accelerazione importante. Tra il 2021 e il 2025 la Regione ha finanziato 182 interventi di rigenerazione urbana, investendo 46 milioni di euro in opere diffuse su tutto il territorio. Nel solo 2025 gli interventi sostenuti sono stati 47, per oltre 10,4 milioni di euro, con progettazioni esecutive già pronte e lavori immediatamente avviabili. L’attenzione della Regione si è concentrata soprattutto sulle aree più fragili: il 69% degli interventi, pari a 125 progetti, riguarda i Comuni dell’entroterra, dove la rigenerazione urbana assume spesso un valore strategico per contrastare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita. Un impegno confermato anche dall’avanzamento dei lavori. Al 25 novembre 2025 si contano 82 interventi conclusi, 60 in corso e 40 in fase di avvio, un quadro che mostra una Regione capace di programmare e soprattutto di realizzare.
“La Liguria è all’avanguardia nella rigenerazione urbana perché ha iniziato questo percorso già nel 2015 con il Piano Casa – spiega l’assessore regionale Marco Scajola-. La norma ha posto al centro il recupero degli edifici esistenti e la demolizione delle costruzioni incongrue, contribuendo alla sicurezza del territorio e generando oltre 500 milioni di euro di investimenti e nuove opportunità di lavoro. Nel 2018 è stata introdotta la legge 23, oggi considerata un modello nazionale e alla base della normativa sulla rigenerazione urbana in discussione al Senato. La legge semplifica il rapporto tra Comuni e privati nella programmazione degli interventi. Dal 2021 sono stati poi finanziati quasi 200 progetti con oltre 45 milioni di euro di fondi regionali, più della metà dei quali nell’entroterra, per riqualificare, mettere in sicurezza e valorizzare territori fragili e soggetti a dissesto idrogeologico. La priorità è intervenire sul patrimonio esistente: scuole, edifici comunali, spazi di aggregazione, vie e piazze, oltre al recupero delle ex sedi ferroviarie trasformate in piste ciclabili, questa è la sfida che Regione Liguria sta vincendo, insieme ai Comuni”.
Inoltre con l’avvio, lo scorso ottobre, della programmazione 2026, la Liguria potrà contare su nuove risorse, comprese quelle previste dalla normativa nazionale, e su una piattaforma digitale che permette ai Comuni di presentare progetti immediatamente cantierabili, accelerando ulteriormente i tempi della trasformazione. A fare da cornice a queste politiche c’è anche il Piano Casa, che dal 2016 al 2023 ha generato un valore economico stimato di 495 milioni di euro, sostenendo ampliamenti, miglioramenti funzionali e interventi su edifici e aree soggette a vincoli o rischi idrogeologici. Un altro tassello della strategia con cui la Regione sta accompagnando lo sviluppo urbano in chiave moderna e sostenibile.
Emblematico il caso di Begato, dove l’abbattimento delle due “Dighe” ha lasciato spazio a un progetto totalmente nuovo: tre palazzine, 60 alloggi, servizi, verde e un investimento da 15 milioni di euro. Il progetto dopo la conclusione delle demolizioni e delle opere strutturali, sta entrando nelle fasi finali con impianti, serramenti e aree pubbliche in completamento. In parallelo avanzano anche gli altri due PINQUA, alla Pigna di Sanremo e alla Marinella di Sarzana, per un totale di 47 milioni di euro, con termine lavori fissato al 31 marzo 2026.








