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“Una provincia con luci ed ombre, caratterizzata da un invecchiamento progressivo della popolazione (il 28,45% ha più di 65 anni) che evidenzia certamente una migliore aspettativa di vita ma anche un aumento dei bisogni specifici dovuti all’età e al peggioramento di patologie individuali.” È l’analisi di Antonietta Pistocco, segretaria provinciale della Cisl sui dati elaboratori dal Bilancio Sociale dell’Inps.

“Viene evidenziato un calo demografico”, prosegue Pistocco, “avvenuto negli ultimi anni e che ora sembra mostrare segni lenti di inversione-stabilizzazione anche grazie ai flussi migratori; da rapporti di lavoro troppo spesso precari, stagionali, intermittenti – soprattutto nei maggiori comparti produttivi commercio-turismo, industria, agricoltura/trasformazione alimentare – da dinamicità e instabilità del mercato del lavoro che implicano poi il ricorso a misure quali Naspi, ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, CIG, FIS; da una numerosa presenza di lavoratori e lavoratrici transfrontalieri verso la Francia e il Principato di Monaco con conseguenti domande complesse al momento della quiescenza o di fruizione di misure assistenziali e sociali. Se positiva è la crescita del tasso di occupazione, ci preoccupa la riduzione dei contratti a tempo indeterminato per italiani e stranieri. Si registra una riduzione dei contratti a tempo determinato, stagionale, in somministrazione, a chiamata (intermittente) per gli italiani attenuata da un lieve incremento per gli stranieri nelle varie tipologie di contratto. Ribadiamo con forza la necessità di norme specifiche, di interventi urgenti per ridurre la precarietà, eliminare il lavoro nero e grigio e favorire una maggiore qualità e stabilità occupazionale. Istituire un ammortizzatore sociale ad hoc per il lavoro stagionale – così frequente in agricoltura e nel turismo – darebbe dignità ai tanti lavoratori e alle tante lavoratrici che anno dopo anno sono costretti loro malgrado ad affrontare mesi di inattività. Convintamente la Cisl, unitamente a CGIL e UIL e alle associazioni datoriali, ha sottoscritto con Regione Liguria il ‘Patto per il lavoro nel turismo’ e ‘Patto per il lavoro nel commercio e nell’artigianato’, due misure nate per sostenere l’occupazione, con bonus assunzionali alle imprese per ‘allungare’ la durata dei rapporti di lavoro e dare più potere d’acquisto ai lavoratori”.

La Cisl chiede leggi che favoriscano la stabilità lavorativa e la riduzione del lavoro precario. “Occorre, parallelamente, rafforzare le politiche attive del lavoro, legando l’indennità di disoccupazione a percorsi di riqualificazione professionale. Senza interventi strutturali, l’attuale mercato del lavoro in provincia continuerà a generare retribuzioni e pensioni con importi medi più bassi di quelli medi regionali, aggravate da un divario di genere ancora marcato e da un innalzamento dell’età pensionabile dovuto alla rigidità normativa introdotta negli ultimi anni. Purtroppo una fascia della popolazione provinciale si trova in situazione di disagio economico, vive sulla soglia della povertà o è precipitata nella povertà, oppure si trova ad affrontare situazioni sanitarie difficili per cui ha bisogno di prestazioni assistenziali e sociali”, sottolinea Antonietta Pistocco che offre anche altri spunti di riflessione: “Sono aumentate le domande di invalidità civile a cui l’ente risponde in tempi celeri, nonostante difficoltà oggettive quali la carenza di personale. Vogliamo porre l’accento sulla necessità di creare una sinergia sempre più stretta tra INPS e Patronati per rafforzare rapporti di collaborazione che devono essere sempre improntati e finalizzati al benessere delle persone portatori di bisogni che alle nostre sedi sindacali ogni giorno si rivolgono per avere un aiuto”.

Per la segretaria provinciale della Cisl “servirebbero momenti di formazione comune tra operatrici e operatori dei patronati e dell’Inps. Si eviterebbero a nostro parere domande incongrue, difetti tecnici, documentazione mancante, fraintendimenti nella presentazione delle domande che mettono a rischio l’ottenimento della prestazione, che allungano i tempi per la ‘lavorazione’ della pratica, che rischiano di minare il rapporto di fiducia tra cittadino-ente-Patronato costringendo le persone a inseguire di fatto adempimenti che a volte e per taluni sembrano insormontabili. Tavoli tecnici periodici sulle procedure e sull’interpretazione della norma di legge possono portare ad una maggiore conoscenza e a migliori strumenti per gli operatori consentendo lo svolgimento di un ruolo efficace a servizio della cittadinanza. Il servizio di intermediazione e accompagnamento dei Patronati resta un valore aggiunto insostituibile”.

La segretaria provinciale del sindacato Cisl auspica “un avvicinamento da parte dell’Inps alle persone perché custodisce, garantisce, distribuisce quelle risorse che lavoratori, lavoratrici, imprese versano ogni mese per la protezione sociale dei cittadini. La digitalizzazione, le nuove tecnologie consentono ai più giovani di interagire facilmente con i servizi offerti dall’Inps, non è così per buona parte della nostra popolazione che come abbiamo più volte sottolineato è anziana o per i cittadini di origine straniera che hanno nella lingua una barriera non facile da superare. Per questo occorrono sportelli a cui le persone si possano rivolgere in presenza, a cui presentarsi con fiducia per essere ascoltati e per ricevere informazioni e spiegazioni. Non diamo per scontato che tutti capiscano il linguaggio tecnico e burocratico usato nelle comunicazioni scritte. Vogliamo ribadire la necessità prioritaria di rafforzare l’organico INPS in provincia di Imperia, attestato nel 2024 in 64 unità di cui 62 nelle aree professionali e due dirigenti, in calo rispetto al 2023 uguale a 68. Il personale che è andato in pensione non è stato sostituito, si prospettano nel breve termine altri pensionamenti che andranno a ridurre ulteriormente le risorse umane di un Ente fondamentale per la tenuta sociale della nostra provincia. I concorsi indetti negli ultimi anni dall’INPS non hanno visto l’assegnazione di ruoli in provincia di Imperia se non in maniera marginale. Gli eventuali vincitori di concorso al momento di scegliere la sede di assegnazione tengono conto di variabili importanti: la raggiungibilità della destinazione, i tempi di percorrenza tra la sede e la loro residenza dove spesso hanno famiglia, bambini, genitori anziani, ecc. valutando la possibilità reale di ricongiungimento periodico, l’entità di affitti mensili. La nostra Provincia per ora è poco appetibile: costo degli affitti troppo alti perché ‘targati’ sul turismo, pochi collegamenti ferroviari veloci, rete autostradale con problemi di intasamenti continui dovuti a lavori pluriennali, un trasporto pubblico locale in crisi. Crediamo che ci sia la possibilità per portare un miglioramento: necessario fare sistema, creare una rete tra istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, comunità per procedere a realizzare un cambio di rotta e traghettare la provincia ad essere ‘accogliente’, capace di produrre buona occupazione, propositiva e volta al futuro. Vero anche – dice Pistocco – che nonostante le difficoltà l’Inps di Imperia è andata progressivamente migliorando le prestazioni, grazie alla professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Istituto, alle capacità dirigenziali della dott.ssa Richetti che negli ultimi anni ha saputo dare stabilità, concretezza e una guida sicura. Tante le sfide nel tempo complesso che stiamo vivendo, in cui ognuno deve fare la propria parte con spirito di collaborazione, dobbiamo impegnarci tutti per un grande patto sociale che migliori le condizioni di vita, soprattutto delle persone più deboli e in difficoltà”.