Il format di Regione Liguria “Donne sul Ponte di Comando – La Blue Economy“, presentato lo scorso 8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna con l’obiettivo di promuovere attivamente la partecipazione e l’inclusione femminile nei settori della blue economy, è sbarcato al Festival Orientamenti, il più importante evento regionale dedicato all’orientamento formativo e professionale in corso a Genova.
Questa mattina le socie di Wista Italy, l’associazione delle donne operanti nel settore marittimo, hanno incontrato le studentesse e gli studenti presenti in Sala Levante insieme all’assessore regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro e a professioniste dello shipping, del trade e della logistica. L’appuntamento era mirato a orientare in modo specifico le giovani donne nella scelta dei percorsi di studio e di carriera legati all’economia del mare.
“Vogliamo orientare attivamente ragazze e ragazzi, senza alcuna differenza di genere, verso le carriere della blue economy in una regione a forte vocazione marittima come la Liguria – afferma l’assessore Ferro. – Non c’era contesto più idoneo del Festival Orientamenti. Presentando le storie di donne leader del settore abbiamo mostrato a tante giovani la molteplicità delle possibilità professionali. Cogliere queste opportunità significa avviarsi a un futuro gratificante, dinamico e in continua trasformazione”.
L’incontro si è aperto con la presentazione dei dati salienti del Women in Maritime Survey 2024, lo studio triennale realizzato da IMO (International Maritime Organization) e WISTA International per monitorare la condizione femminile nel settore marittimo globale. Dall’analisi emerge che, nonostante si sia registrato un aumento nel numero assoluto di donne rilevate – passate da 151.979 nel 2021 a 76.820 nel 2024 – la loro incidenza percentuale sul totale del campione è calata, attestandosi a meno del 19%, in sensibile diminuzione rispetto al 26% indicato nel 2021. Questo dato sottolinea una persistente e marcata disparità di genere che si manifesta in modo disomogeneo a seconda degli ambiti. La quota femminile, infatti, si attesta intorno al 19% nelle autorità marittime nazionali, scende al 16% nel settore privato (esclusi gli imbarcati) e raggiunge l’estrema sottorappresentazione in mare, dove le donne costituiscono soltanto l’1% dei marittimi impiegati nelle organizzazioni intervistate.
Lo studio mette in luce anche una disomogeneità nelle aree di attività, con una maggiore presenza femminile riscontrata in settori emergenti come le attività legate all’ESG (Environmental, Social, Governance) e ai servizi per la decarbonizzazione, mentre si osserva una riduzione della partecipazione in ambiti più tradizionali come il bunkering e i servizi legali. Secondo WISTA International, i principali fattori che continuano a ostacolare la presenza femminile sono gli stereotipi di genere, le preoccupazioni per la sicurezza sul lavoro, la carenza di politiche family friendly e la persistenza del gender pay gap.
“Tutti questi elementi – conclude l’assessore Ferro – ribadiscono la necessità di iniziative mirate come ‘Donne sul Ponte di Comando’ per superare le barriere culturali e strutturali che, a volte, rappresentano ancora un ostacolo per il reale raggiungimento delle pari opportunità all’interno del settore marittimo”.








