Maratona Sanità ligure

La ‘maratona’ per la riforma della sanità ligure va sempre più veloce. Dopo che la scorsa settimana la giunta regionale, guidata da Marco Bucci, ha dato il via libera al provvedimento, questa mattina il testo è approdato alla prima discussione in Commissione Sanità. Ora si prepara ad affrontare l’esame del Consiglio regionale, prima di approdare ai ministeri della Salute e dell’Economia per i necessari passaggi istituzionali. In Consiglio la discussione finale e il voto sono stati fissati per il 9 e 10 dicembre, poco meno di un mese.

Maratona della sanità

Una vera e propria ‘maratona‘ per analizzare ed emendare la legge che ridisegnerà il sistema sanitario della Liguria. In questo modo il calendario regionale vedrà la discussione sulla riforma Bucci precedere di una settimana l’esame della legge di bilancio, previsto per il 16, 17 e 18 dicembre. La volontà della giunta è quella di far partire ufficialmente la riforma il 1° gennaio 2026, così da allineare i bilanci e avviare la nuova organizzazione, che secondo le stime dovrebbe diventare pienamente operativa entro sei mesi o un anno.

Buco di bilancio

Ad oggi, il buco di bilancio della sanità ligure ammonta a 255 milioni. “Una riforma che non guarda neppure al pareggio di bilancio, per colmare una mancata copertura che è certo lontana dai quei circa 20 milioni di cui tanto parlava Bucci, ma che oggi arriva a oltre 250 milioni di euro. Una cifra monster che indirizza la nostra Regione verso il commissariamento”, hanno dichiarato i gruppi di opposizione in Regione Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e Lista Orlando Presidente.

La riforma

Il cuore della riforma è la creazione di una Asl unica regionale, destinata a sostituire le cinque attuali (Imperia, Savona, Genova, Tigullio e La Spezia). Le Asl diventeranno aree operative, al cui interno continueranno a lavorare gli ospedali provinciali, tranne quelli genovesi. Accanto alla Asl unica nascerà l’Azienda ospedaliera metropolitana (Aom), che riunirà il Policlinico San Martino, il Villa Scassi di Sampierdarena e, in futuro, anche il nuovo polo di Erzelli. Diverse, invece, le sorti dell’ospedale Galliera, che manterrà la propria autonomia e un Cda indipendente. A coordinare la nuova struttura sarà un supermanager, la cui nomina è prevista entro la fine di dicembre e che, con ogni probabilità, arriverà da fuori regione.

Il progetto prevede anche l’accentramento del servizio di emergenza: le centrali operative del 118 confluiranno in un unico centro a Genova. Il processo è già iniziato con l’integrazione del 118 del Tigullio con quello genovese. Nel frattempo, entrerà in funzione in Asl4 il numero unico 116117 per le emergenze non urgenti.

Perplessità

Molte le perplessità, in primis quella dei direttori generali che hanno sollevato dubbi chiedendo chiarimenti sul nuovo equilibrio tra direttori di area (gli attuali direttori delle Asl) e distretti sanitari, un punto ancora poco definito nel testo. Dubbi anche da parte delle opposizioni che stanno scandagliando il testo e la prossima settimana presenteranno ufficialmente “una contro proposta di riforma”, come aveva anticipato ai nostri microfoni il consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità, Enrico Ioculano. Il tema sarà discusso anche domani alle 10:30 nella sede della Federazione Operaia Sanremese di via Corradi, in occasione di un incontro pubblico aperto alla cittadinanza. La proposta potrebbe avere diversi punti in comune con quella in arrivo in Regione e sarà illustrata da Ioculano prima di approdare martedì in Consiglio.

Nel frattempo, per illustrare la riforma agli operatori, l’assessore regionale alla Sanità Massimo Nicolò ha organizzato un tour di incontri: il 18 novembre all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, il 19 all’ospedale San Paolo di Savona, il 24 all’ospedale Galliera, il 3 dicembre al San Martino, e successivamente con il personale nelle sedi della Asl1, Asl4 e Asl5