Il “Monte-Carlo Film Festival de la Comédie” stringe ufficialmente il gemellaggio con la città di Sanremo e con il suo storico Casinò. Ieri sera, nel Teatro dell’Opera della Casa da Gioco, si è tenuta la serata dedicata ai protagonisti del festival monegasco, ospiti d’onore dell’evento.
A fare da mattatore è stato Ezio Greggio, ideatore e direttore del festival, affiancato da volti di primo piano del cinema internazionale: Franco Nero, Massimo Boldi, l’attrice spagnola Teresa Riott – celebre per la serie Netflix Valeria – e la modella e attrice Madalina Ghenea, co-conduttrice del Festival di Sanremo nel 2016. Durante la serata, il Casinò di Sanremo ha consegnato agli ospiti il Trofeo celebrativo dei suoi 120 anni di attività.
Intervistato, Ezio Greggio ha espresso grande soddisfazione per la collaborazione con la città: “Da anni ospitiamo persone della città nella giuria popolare del nostro Festival, vengono a vedere i nostri film e il Galà. Insomma, il rapporto era già avviato. Poi un paio di settimane fa sono venuto qui a fare lo spettacolo, quindi siamo davvero felici che questo abbinamento, questo gemellaggio, sia nato. Speriamo possa continuare negli anni”.
Greggio ha anche anticipato l’arrivo di pubblico sanremese al gran finale del festival: “Abbiamo dato una serie di inviti per il pubblico, che verrà a vedere il Galà finale di sabato. Siamo qui per raccontare un po’ del nostro festival, con Massimo Boldi, Franco Nero, Teresa Riott, Madalina Ghenea, una rappresentanza eterogenea del nostro cinema, felici di presentarci qui a Sanremo”.
Alla domanda se per un uomo di spettacolo Sanremo faccia ancora effetto, Greggio ha risposto: “Sì, sempre. Io ci passo spesso, qualche volta vengo perché ho amici in zona. Venire a Sanremo è sempre una grande emozione”.
Sul futuro della commedia, Greggio ha commentato: “Ognuno ha il proprio modo di raccontare la commedia. In Italia, in Francia, ovunque, ci sono tanti artisti che sanno narrare le loro storie con stili completamente diversi. E se c’è un genere che se ne frega della censura è proprio la commedia, o chi fa il mio mestiere”.
Greggio ha infine espresso la sua posizione sulla satira e sul politically correct: “Il politically correct credo sia una cosa terrificante, che io non applico. Nel mio spettacolo parlo male di tutti. Non per parlar male, ma perché si fa satira. Fare satira significa non attaccare solo in una direzione, ma essere liberi di raccontare il proprio pensiero. Nel nostro campo questo lo si fa ancora abbondantemente”.
Nel video servizio a inizio articolo le immagini della serata e l’intervista completa a Greggio.







