Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del collettivo giovanile Spiraglio Imperiese:
“LÉ™ studentÉ™ tuttÉ™ del Ponente Ligure invitano lÉ™ propriÉ™ compagnÉ™ e la cittadinanza imperiese a partecipare alla giornata di sciopero di venerdì 14 novembre 2025 a Imperia. Lo sciopero si aprirĂ con un corteo in partenza alle 09.00 del mattino da piazza Ulisse Calvi, procederĂ con un’assemblea aperta a tuttÉ™, in piazza della Vittoria dalle 11.30, e si concluderĂ alla sera con un cineforum, momento di cultura accessibile e socialitĂ alternativa, dalle 17.00 al CSA La Talpa e l’Orologio (via Argine Destro 625, Imperia).
Come ogni anno, il secondo venerdì di novembre è stato promosso a livello nazionale uno sciopero generale studentesco. Lə studentə di ogni città e provincia d’Italia riempiranno le strade e le piazze, e Imperia non sarà da meno.
Oggi più che mai è doveroso smettere di chiedere e cominciare invece a pretendere ciò che ci spetta di diritto, a riprenderci ciò che ci è stato tolto.
In piazza con noi, porteremo rivendicazioni che vanno dall’ampio respiro di un raggio globale, sino al contesto locale della provincia che abitiamo e attraversiamo quotidianamente, per far sì che nessuna causa resti inascoltata.
Raccogliamo la chiamata nazionale lanciata da tutti i maggiori sindacati, collettivi e organi di rappresentanza studenteschi e universitari, ma non rinunciamo alla creazione di una mobilitazione che nasca dal basso, da coloro lə quali meglio di chiunque altro conoscono le esigenze di un territorio come il nostro, perché lo vivono ogni giorno.
Esigiamo scuole sicure: edifici scolastici adeguati, strutture moderne e in sicurezza, rispettose dei nuovi standard sull’impatto ambientale, in cui non vengano a mancare necessità di base come acqua corrente e riscaldamento (come da DPR 18/12/1975). Scendiamo in piazza per pretendere una messa in sicurezza di strutture obsolete, fatiscenti e pericolanti, nonché la sicurezza e la garanzia di un sistema di trasporto pubblico che, nella nostra provincia in particolar modo, si rivela del tutto manchevole e inadatto a garantire il rispetto del nostro diritto allo studio, ostacolando la nostra frequenza e stravolgendo i nostri orari; per una scuola sicura, garantita e accessibile.
Esigiamo un’istruzione accessibile non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello economico: l’oppressione di classe non conosce la barriera dell’ingresso delle scuole, ma si insinua anche al loro interno, obbligando anno dopo anno le famiglie a spese esorbitanti, tra il costo dei testi scolastici che si aggira intorno a una media annua di 500 euro per ragazzÉ™, la tassa di istruzione e il contributo alla scuola, la spesa per i materiali e per i trasporti, e il costo delle gite, il cui range di spesa per studentÉ™ è di circa 400 euro. In totale, il peso del cosiddetto caro scuola grava sulle spalle delle famiglie per un ammontare annuo per ogni figliÉ™ stimato tra i 1300 e i 1500 euro – cifre inaccettabili per una scuola che si professa pubblica, ma che estromette lÉ™ suÉ™ studentÉ™ piĂą vulnerabili.
Questa vulnerabilità non è solo economica. Lo spazio scolastico è solo faticosamente attraversabile da chi di noi è più marginalizzatə, mentre il Governo e il Ministero dell’Istruzione fanno il possibile, attraverso politiche sempre più retrograde e discriminatorie, per rendere la scuola un terreno abitabile solo da alcuni corpi conformi, cercando attivamente di cancellare l’esistenza di quelle che sono da loro definite devianze. Il ministro Valditara nasconde la polvere sotto il tappeto, cercando di ignorare la necessità ormai sempre più urgente e innegabile di programmi di educazione sessuale, affettiva e al consenso, chiamando in causa la religione e la famiglia per opporsi a una misura imprescindibile nel contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni. Lo stesso vale per lə studentə transgender, che vedono lo strumento fondamentale delle carriere alias nel mirino del ministero dell’Istruzione.
Governo e Ministero cercano in ogni modo di schiacciare il dissenso crescente nelle aule scolastiche, tramite la riforma dell’esame di maturità , dove il dissenso pacifico verrà punito con la bocciatura, e tramite l’oppressione poliziesca dell’ondata di occupazioni che ha scosso lo Stato per risvegliarlo dalla sua complicità nel genocidio israeliano in Palestina. Rivendichiamo il diritto ad abitare, autogestire e occupare quello spazio che per primo dovrebbe essere nostro, che per primo dovrebbe appartenere a noi studentə: quello della scuola.
Rifiutiamo che le nostre scuole siano teatro di biechi attacchi squadristi e dichiaratamente fascisti come quelli che hanno colpito lə nostrə compagnə occupanti in tante città d’Italia, attacchi ignorati dalle forze dell’ordine e minimizzati nella gravità e nella matrice dalle istituzioni.
Rifiutiamo che le nostre scuole diventino terreno di propaganda politica tramite la normalizzazione della guerra e la retorica bellicista favorevole al riarmo e complice dell’occupazione sionista in Palestina.
Rifiutiamo che proprio le nostre scuole siano i nostri primi sfruttatori e, talvolta, i nostri primi carnefici, attraverso programmi di FSL (ex PCTO) che estraggono la nostra manodopera non pagata al servizio del mercato, abbandonando lo scopo di formarci come cittadini e limitandosi ad avviarci al nostro percorso di lavoratori. Sul luogo di questi programmi, 7 nostrÉ™ coetaneÉ™ hanno perso la vita e 1299 sono rimastÉ™ feritÉ™ solo nel 2025.
Scendiamo in piazza venerdì 14 portando richieste chiare, indirizzate alla Provincia di Imperia, ai comuni che la compongono, e allə presidi, vicepresidi e insegnanti di tutti i licei e istituti di istruzione superiore del Ponente.
Le nostre richieste sono quanto segue:
- Lo stanziamento di fondi mirati alla messa in sicurezza, al rinnovamento e all’ampliamento delle strutture scolastiche, per garantire il rispetto della sicurezza scolastica e del nostro diritto inalienabile allo studio. Pretendiamo scuole in cui non si infiltri l’acqua alla prima pioggia e in cui lə studentə non rischino di essere colpitə da materiali e calcinacci caduti dai soffitti, in cui il sistema di tubature, l’acqua corrente, l’elettricità e il riscaldamento siano garantiti e sicuri: per il soddisfacimento di questa richiesta, ci rivolgiamo al Presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola, al Vicepresidente e Consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica Mario Conio, ai sindaci, vicesindaci e assessori alla scuola di tutti i comuni della provincia;
- L’introduzione in tutte le scuole superiori della provincia di programmi di educazione sessuale, affettiva e al consenso, tenuti da professionistə specializzatə, psicologə, sessuologə ed educatorə alla sessuo-affettività , che trattino con professionalità e con il giusto tatto queste tematiche imprescindibili e ormai impossibili da accantonare. Allo stesso modo, l’introduzione all’interno di tutte le scuole superiori della provincia dello strumento delle carriere alias, per una scuola che accolga e protegga, anziché discriminare: per il soddisfacimento di questa richiesta, ci rivolgiamo al Presidente della Provincia Claudio Scajola, alla Consigliere delegata alla programmazione provinciale della rete scolastica e alle pari opportunità Manuela Sasso, ai sindaci, vicesindaci e assessori alla scuola di tutti i comuni della provincia, ai presidi, vicepresidi e insegnanti di tutte le scuole superiori della provincia, e allə rappresentanti di istituto di tutte le scuole;
- L’istituzione di programmi di Formazione Scuola-Lavoro (FSL – ex PCTO) retribuiti e sicuri per tuttÉ™ lÉ™ studentÉ™. PerchĂ© nessunÉ™ di noi si veda mai piĂą sfruttatÉ™ sin dall’adolescenza, perchĂ© il lavoro, il tempo e la manodopera di nessunÉ™ siano classificate come meritevoli neppure di una retribuzione, perchĂ© la scuola non ci educhi sin da subito a chinare la testa di fronte ai soprusi, alla mala o nulla retribuzione e allo sfruttamento, perchĂ© nessunÉ™ studentÉ™ e nessunÉ™ lavoratorÉ™ debba mai piĂą subire infortuni o ferite gravi causa la negligenza di un datore di lavoro, o persino finisca per perdere la vita: per il soddisfacimento di questa richiesta, ci rivolgiamo al Presidente della Provincia Claudio Scajola, e ai presidi e vicepresidi di tutte le scuole superiori della provincia;
- Infine, l’aumento dei tempi di tolleranza in entrata in ritardo, nei permessi in uscita in anticipo e una maggiore elasticità nella loro concessione per lə studentə pendolari, e per coloro lə quali facciano ricorso per recarsi a scuola al servizio di trasporto pubblico via autobus o treno. Questo, per far fronte alle note e invalidanti mancanze nel servizio di trasporto pubblico, rappresentate da forti ritardi e da corse saltate, e ad orari che non rispettano né sembrano tenere minimamente in considerazione le esigenze di noi studentə: per il soddisfacimento di questa richiesta, ci rivolgiamo a presidi e vicepresidi di tutte le scuole superiori della provincia.
Invitiamo tuttə a partecipare numerosə alla giornata di venerdì 14. Con speranza e con rabbia,
lÉ™ studentÉ™ e lÉ™ giovani imperiesi tuttÉ™“.





