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Riunione questa mattina in Prefettura a Imperia con focus sul Convento di San Domenico di Taggia, da qualche giorno al centro del dibattito cittadino.

Intorno alle ore 11 il sindaco Mario Conio ha fatto il loro ingresso al primo piano del Palazzo della Provincia.

La riunione, durata circa un oretta, si è come detto focalizzata sulla gestione del futuro dei “Domenicani” e ha visto la presenza, oltre che del Prefetto Antonio Giaccari, anche della Soprintendenza Artistica della Liguria rappresentata dalla sua responsabile imperiese, l’architetto Luisa Franchino, dall’architetto Alessandro Mancini per il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, dalla Diocesi di Ventimiglia, rappresentata dalla dottoressa Valentina Zunino e la Provincia di Imperia, per la quale è intervenuta al tavolo il consigliere Manuela Sasso.

Uno dei più antichi luoghi di culto della Provincia, il Convento dei Domenicani fu edificato nel 1460 e la sua chiusura sarebbe prevista, in assenza di lavori di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria, del quale la struttura necessiterebbe, il 31 dicembre di quest’anno.

Al termine del tavolo ci è stata una diffusa soddisfazione fra le parti.

“Il tavolo è andato molto bene”, dice il sindaco appena fuori dalla Prefettura. “Il prefetto ha coordinato il lavoro dei ari enti coinvolti. si è concordato tutti che è necessario andare a fare attività utili alla messa in sicurezza e restauro. La Diocesi dal canto suo, e questo è molto importante, ha garantito di continuare a far vivere il convento, che quindi proseguirà come in passato, nelle sue funzioni religiose e culturali”.

“Come amministrazione abbiamo dato disponibilità”, conclude il sindaco, “per quanto possiamo fare, da parte nostra, dato che il ruolo del Comune a momento è marginale. Ma c’è la volontà comune di non chiudere questo presidio anzi di andarlo riqualificare”.

“Nel corso della riunione”, fa sapere la Prefettura in una nota, “è stata esaminata la situazione del Convento dei Domenicani di Taggia e, in particolare, l’ammaloramento di alcune parti del tetto. Sono stati assunti, da tutti i soggetti convenuti, i necessari raccordi operativi e funzionali per procedere, immediatamente, ad un primo intervento di messa in sicurezza delle parti ammalorate, una volta redatta la relativa progettazione da parte dei competenti organi tecnici, e successivamente una serie di lavori più strutturali per il risanamento del complesso. Si è preso atto, inoltre, che continueranno le attività di officiatura, di svolgimento delle funzioni religiose e dei riti di culto, e che sarà assicurata la fruibilità pubblica per lo svolgimento delle visite guidate”.

Nelle prossime settimane previsto sopralluogo congiunto, finalizzato all’individuare lavori necessari per la messa in sicurezza della struttura.

Nel mentre, in città in questi giorni si erano moltiplicati anche i movimenti anche fra la popolazione e le associazioni di cittadini che hanno a cuore la sorte del luogo di culto.

Una raccolta firme sul noto sito change.org dove viene illustrata la situazione (oltre che la storia lunghissima del convento) ha superato in brevissimo tempo il migliaio di firmatari, segno dell’affetto che lega gli abitanti del borgo a uno dei suoi monumenti più importanti.