Non solo olio a Olioliva: durante la giornata di ieri l’attenzione si è concentrata sul vino Granaccia di Quiliano, protagonista dell’evento di anteprima della rassegna “Granaccia & Rossi di Liguria“, che quest’anno celebra l’importante traguardo dei vent’anni.
“Siamo molto onorati di essere arrivati al ventesimo evento, al ventesimo anno di questa manifestazione”, ha dichiarato Silvia Giusto, assessore al Commercio del Comune di Quiliano (SV), che ha annunciato l’iniziativa organizzata per il prossimo fine settimana: “Da venerdì 21 a domenica 23 il Comune ha voluto omaggiare il suo vino con un evento ad hoc. Per onorare questo traguardo abbiamo organizzato non solo una giornata, ma ben tre giornate dedicate alla Granaccia e ai rossi di Liguria”.
L’edizione 2025 prevede infatti un programma articolato: una cena inaugurale in un ristorante stellato già il venerdì sera, seguita sabato da una tavola rotonda con esperti e produttori per approfondire “il mondo della Granaccia, con osservazioni e criticità”.
La domenica sarà invece dedicata al pubblico, con una masterclass mattutina e, dalle 14.30, un grande momento di degustazione con oltre 70 produttori provenienti da tutta la regione. L’evento si terrà presso il Palazzetto dello Sport, allestito per l’occasione, mentre Villa Maria, bene storico del Comune di Quiliano, ospiterà visite guidate e mostre curate dal FAI, tra cui l’apprezzata “Mostra del giocattolo”.
A raccontare la storia e l’evoluzione della Granaccia è stato Ivano Brunengo, delegato FISAR per il Ponente ligure: “Questo vino era prima IGT Colline Savonesi, perché nasce in un’area molto piccola. La sua storicità risale a prima del 1700, con radici profonde a Quiliano. Col tempo, grazie ai fattori climatici favorevoli, la coltivazione si è estesa anche al resto della Riviera ligure, mantenendo però intatta la sua identità”.
Ad oggi, come ricorda Brunengo, “la Granaccia è riconosciuta come DOC Riviera Ligure di Ponente”, un titolo che ne sancisce la qualità e il legame con il territorio.
Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Silvia Giusto e Ivano Brunengo.







