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Molte leggende popolano le città e i paesi del Ponente Ligure, tramandate di generazione in generazione con lo scorrere dei secoli. Tra le tante figura anche quella del Boia di Apricale.

I luoghi protagonisti della nostra storia sono il Castello della Lucertola, maestosa struttura risalente al X secolo e centrale nel borgo medievale, e la cosiddetta casa-torre del boia.

Dalla storia alla leggenda

Testi antichi sembrano confermare il fatto che ad Apricale, secoli addietro, vivesse un boia, incaricato di far rispettare le leggi e punire chi ne veniva meno. Una figura molto temuta dai residenti, in quanto regolatore di peccati: spettava all’uomo di fatto emanare le condanne e decretare nuove morti, solitamente per impiccagione o decapitazione.

Una volta condannati coloro che erano nel braccio della morte venivano rinchiusi in celle predestinate, dove gli veniva data un’ultima occasione per confessare. Il giorno dell’esecuzione era poi di monito a tutto il paese: le teste dei criminali venivano appese sulla torre per un giorno intero, come avvertimento rispetto alle conseguenze naturali della gravità del commettere un crimine.

Molte persone furono giustiziate da tale boia, alcune perché realmente colpevoli e altre poiché incastrate. Tra le tante vittime, secondo la leggenda, di alcune i fantasmi abitano ancora il Castello della Lucertola.

Seppur non tutte legate al ruolo del boia tra i casi più famosi, di cui gli avvistamenti sono diversi, rientrano una contessa morta in tragiche circostanze e un cavaliere senza testa in cerca di vendetta.