Il 30 ottobre scorso, il Comitato InVentimiglia, insieme a Gaetano Arnone, Federico Barone e Rosalina Facchi, ha presentato un ricorso al Tribunale delle Acque Pubbliche di Roma, tramite lâavvocato Alfonso Celotto, contro il progetto approvato il 18 agosto 2024 che prevede la costruzione di muri arginali in cemento armato, alti circa due metri, per la messa in sicurezza della foce del fiume Roja a Ventimiglia.
“Il progetto Ăš stato elaborato successivamente alle nostre osservazioni inviate alla Regione allâinizio dellâanno”, spiega il Comitato. “Avevamo giĂ evidenziato lâinsufficienza della sezione del bacino idrografico a contenere le future piene del Roja, e quindi lâimpossibilitĂ di collocare una passerella in un contesto idraulicamente a rischio. Purtroppo, questo intervento appare tardivo e incoerente: giunge dopo lâapprovazione definitiva della passerella, anzichĂ© precederla, come la logica della sicurezza avrebbe richiesto”.
Secondo InVentimiglia, la realizzazione dei muri non risolverĂ il vero problema idrogeologico della cittĂ , ovvero le inondazioni provocate da acque sotterranee e fenomeni di marea “che ogni anno danneggiano le fondamenta degli edifici storici. Senza un intervento strutturale e coordinato, Ventimiglia resterĂ bloccata per decenni. Non sarĂ possibile realizzare parcheggi sotterranei, ricostruire il Palazzo Aprosio, oggi in stato fatiscente, nĂ© completare la riqualificazione del mercato coperto, che richiede opere sulle fondazioni”.
Il problema principale, sottolinea il Comitato, Ăš lâeccessiva altezza del letto fluviale, oggi a meno di tre metri dal piano stradale. “Ă necessario abbassarne il livello di almeno 2â3 metri mediante dragaggio controllato”, spiega InVentimiglia. “CosĂŹ si ricaverebbe un bacino di laminazione protetto da un sistema MOSE, progettato dal nostro ingegnere idraulico e ispirato a un analogo intervento realizzato con successo sul Po. Lâattuale muro arginale potrebbe diventare un muro a secco non visibile, fungendo da sostegno per una passeggiata e per la pista ciclabile, offrendo una vista panoramica eccezionale”.
Il Comitato evidenzia anche lâimpatto positivo sulla Ciclovia Tirrenica. “Lâabbassamento del letto fluviale consentirebbe la costruzione di una passerella piĂč armoniosa con lâambiente, sicura e ciclopedonale, permettendo al Comune di completare il percorso fino al confine francese senza interruzioni”.
Inoltre, InVentimiglia propone di estendere la ciclabile fino a Latte, includendo un tratto panoramico alla Marina. “Grazie allâallargamento delle spiagge di Ventimiglia e Latte sarĂ possibile ospitare la ciclabile in piena sicurezza, evitando il transito nelle vie cittadine. Le spiagge ampliate favoriranno anche turismo e commercio locale, contrastando il cuneo salino e riducendo il fenomeno delle acque nelle cantine. Il materiale per il ripascimento sarĂ ricavato dal dragaggio del fiume, ottenendo un risultato ambientale e turistico rilevante a costi contenuti”.
Infine, il Comitato confronta il proprio progetto con la pista ciclabile a sbalzo sul mare proposta dal Comune. “Quella soluzione sarebbe estremamente costosa e complessa: opere simili sui laghi hanno superato gli 8 milioni di euro al chilometro. La nostra ciclabile, invece, lunga 23 km, sarĂ la piĂč estesa della Liguria e attraverserĂ i Giardini Hanbury fino a Grimaldi, dove sorgerĂ una passerella rupestre panoramica, in un contesto unico dal punto di vista artistico, culturale e naturalistico”.
Di seguito i rendering proposti dal Comitato InVentimiglia.





