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Ieri sera il borgo di Rezzo si è trasformato in un piccolo scenario incantato, illuminato dalle centinaia di zucche intagliate che hanno dato vita alla suggestiva Festa delle Babacce, appuntamento biennale tra i più amati della Liguria.

Organizzata dal Comune di Rezzo e dalla Pro Loco, con il contributo della Regione Liguria, la manifestazione ha animato le vie e i carruggi del paese fin dal pomeriggio, con un percorso gastronomico dedicato alle specialità a base di zucca, accompagnato da musica, spettacoli e intrattenimento per grandi e piccoli. Le case, i davanzali e i giardini si sono accesi con la luce calda delle lanterne, creando un’atmosfera di festa.

“Da diversi anni siamo riusciti a rendere questa manifestazione sempre più attrattiva, soprattutto per le famiglie e i bambini. Siamo molto contenti anche quest’anno dell’afflusso di persone e ci auguriamo che ne arrivino sempre di più”, esordisce il sindaco Renato Adorno.

Il sindaco ricorda poi le origini contadine della festa, che nasce per celebrare la vittoria della luce contro il buio. “Un tempo non c’erano le zucche, si usavano le rape che si trovavano nell’orto, a costo zero”, racconta. “Le zucche invece erano utilizzate per scopi alimentari e commerciali, quindi era più oneroso usarle. Le nostre, oggi, sono zucche sorridenti, simbolo di rinascita e di sconfitta del buio. Non celebriamo il 31 ottobre come nelle feste moderne, ma l’ultimo sabato di ottobre, da sempre, quando la zucca è protagonista anche in cucina. È un momento per divertirsi e ammirare il nostro bellissimo paese, accogliente e pieno di vita”.

Presente alla serata anche Luca Lombardi, assessore al turismo della Regione Liguria, che sottolinea il valore culturale dell’iniziativa: “Tra i 110 Eventi Autentici della Regione Liguria, la Festa delle Babacce è motivo di grande orgoglio. Faccio i complimenti al sindaco Renato Adorno: è una manifestazione storica e autentica, finanziata dalla Regione, e molto apprezzata non solo dai residenti ma anche dai turisti. Tantissimi sono arrivati da lontano, qualcuno ha dovuto lasciare l’auto a sei chilometri dal paese, ma grazie al servizio navetta dell’amministrazione tutto si è svolto nel migliore dei modi. Tanti bimbi, tante famiglie e tanto entusiasmo. Una vera festa di comunità”.

A spiegare il valore dell’evento è stato Rinaldo Adorno, presidente della Pro Loco di Rezzo: “È la festa della pace, organizzata ogni due anni, e si fa da più di trent’anni. Ha probabilmente un’origine celtica: un tempo si intagliavano le rape come richiamo agli avi. Non sono zucche per allontanare gli spiriti, ma per far rivivere insieme a noi, in un clima di festa, anche chi non c’è più. La leggenda parla del marchese che, fuggito da Rezzo dopo un’insurrezione, tornò con un gruppo di mercenari. Vedendo da lontano le luci delle fiamme fatue, credette che il paese fosse difeso da un esercito di abitanti armati e scappò, lasciando Rezzo libera. Quelle luci erano gli spiriti dei nostri avi, che ancora oggi proteggono il paese”.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Renato Adorno, Luca Lombardi e Rinaldo Adorno.