Il ponte sul torrente Argentina sta vedendo questa mattina transitare i suoi ultimi ciclisti e pedoni, prima dell’inizio ufficiale dei lavori di abbattimento, previsti per oggi, lunedì 13 ottobre.
Dopo mesi di rinvii, proteste e mediazioni, l’ex ponte ferroviario che da decenni collega Arma di Taggia a Riva Ligure è pronto a lasciare il posto a una nuova struttura a campata unica, finanziata con 5 milioni di euro dei fondi PNRR.
Le operazioni di transennamento e di demolizione effettive del ponte sono in capo ai tecnici della Regione Liguria, mentre i comuni dei sindaci Mario Conio e Giorgio Giuffra eseguiranno operazioni accessorie volte a mettere in sicurezza il tratto.
Ai lati opposti del ponte capeggiano due cartelli che annunciano la chiusura prevista in giornata. Si tratta degli stessi cartelli che erano stati posizionati in avviso della chiusura prevista del 3 giugno scorso, opportunamente ritoccati a pennarello.
Lato Riva Ligure, le aree della curva del Don e l’ingresso del paese dall’Aurelia sono state recintate dagli operai.
L’intervento, parte di un piano complessivo da circa 17 milioni di euro per la messa in sicurezza idraulica della foce del torrente Argentina, è ritenuto necessario per migliorare il deflusso delle acque e ridurre il rischio idrogeologico dell’area. I tecnici hanno individuato nei piloni del vecchio ponte un ostacolo significativo, da cui la decisione di procedere con la demolizione.
Un progetto atteso, ma non senza polemiche. Già a giugno, la chiusura temporanea della pista ciclopedonale, che corre lungo il tracciato dell’ex ferrovia, aveva scatenato la reazione di cittadini e associazioni di categoria, preoccupati per i disagi alla mobilità e per le ripercussioni economiche in piena stagione turistica.
“Comprendiamo i disagi, ma la sicurezza viene prima di tutto”, aveva replicato l’assessore regionale alla Difesa del Suolo Giacomo Raul Giampedrone, ricordando che i tempi del PNRR non consentono ulteriori rinvii.
Tra le polemiche, non sono mancati momenti di confronto politico e civile. A giugno un gruppo di cittadini si era riunito in segno di protesta alla Darsena di Arma di Taggia, chiedendo soluzioni alternative come una passerella provvisoria.
Nel corso dell’estate, su sollecitazione dei sindaci dei due comuni coinvolti, la Regione Liguria aveva sospeso temporaneamente il cantiere per riaprire il ponte ai ciclisti e ai pedoni fino a settembre, in vista della demolizione definitiva.