In collaborazione con “Ottobre di pace”, inserito nella rassegna dei Martedì Letterari curati da Marzia Taruffi, il 7 ottobre alle ore 16.30 nel teatro dell’opera del Casinò di Sanremo il giornalista e saggista Domenico Quirico presenta Le quattro jihad. Lo scontro tra islam e Occidente da Napoleone ad Hamas (Rizzoli). Partecipa il direttore del centro ascolto Caritas, Maurizio Marmo. Ingresso libero sino a esaurimento dei posti disponibili.
Nel luglio del 1798 l’esercito di Napoleone Bonaparte sbarca in Egitto. L’islam, fino ad allora forte e ricco, si trova a essere facile preda e scopre per la prima volta la potenza dell’Occidente. È in questo scenario che si consuma il primo episodio di jihad moderno: il giovane Soleyman El-Haleby, fervente fedele di Aleppo, assassina il generale Jean-Baptiste Kléber, lasciando un segno nella storia della guerra santa islamica. Da qui, fra emiri e briganti, profeti e assassini, la sfida sanguinosa tra Dio e il mondo continua nel Sudan di fine Ottocento, con il duello tra l’enigmatico Mahdi e il generale Gordon Pascià, simbolo stesso dell’imperialismo britannico; poi prosegue nelle lotte dei tuareg contro il colonialismo francese e italiano, e infine si misura con l’oggi: con al-Qaeda e Osama bin Laden, il miliardario saudita che ha saputo trasformare il jihad in una vera e propria “multinazionale del terrore”, l’Isis e la restaurazione del regno di Dio attraverso i “demoniaci” strumenti della modernità – internet, comunicazione, armi – e Hamas, che porta nella guerra senza fine per la Palestina non più la rabbia di chi sogna uno stato, ma la micidiale idea della purificazione di ciò che considera l’ultima colonia dell’Occidente. Con uno stile avvincente e il rigore del grande giornalismo, Domenico Quirico intreccia eventi e personaggi in un viaggio nel cuore di tenebra dell’estremismo, e insieme demolisce la distinzione fra buoni e cattivi tracciata dalla propaganda dell’uomo bianco, la “banale sceneggiatura di un film in cui il nostro eroe, emblema di civiltà e progresso, si scontra con un fanatico assassino”, dimostrando come la guerra santa, in tutte le sue declinazioni, sia stata e continui a essere una forza che modella il destino del mondo.
Domenico Quirico, giornalista italiano (n. Asti 1951), laureato in giurisprudenza, ha iniziato la sua carriera a La Stampa alla redazione provinciale di Asti; del quotidiano torinese è stato poi caposervizio degli esteri, corrispondente da Parigi e reporter di guerra. Inviato in Paesi come il Sudan, il Darfur, l’Uganda, la Tunisia e l’Egitto, si è occupato tra l’altro delle Primavere arabe. Nel 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni e nel 2013 in Siria per cinque mesi. Tra i suoi libri si ricordano: Generali. Controstoria dei vertici militari che fecero e disfecero l’Italia (2007), Naja. Storia del servizio di leva in Italia (2008), Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare (2011), Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti (2013), Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria (2013), Il grande califfato (2015, Premio Brancati), Esodo. Storia del nuovo millennio (2016), Ombre dal fondo (2017), Succede ad Aleppo (2017) e Che cos’è la guerra. Il racconto di chi l’ha vista in prima persona (2019).
Martedì 14 ottobre alle ore 16.30, in collaborazione con il Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux, si terrà l’incontro dedicato al centenario della silloge Ossi di seppia di Eugenio Montale. Relazionano il prof. Francesco De Nicola, l’on. Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto letterario Vieusseux, e il direttore dell’istituzione, dott. Michele Rossi. Verranno esposti documenti e libri originali provenienti dalla collezione del Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux di Palazzo Strozzi a Firenze.