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In occasione dell’uscita recente del suo nuovo EP, dal titolo “Vaporidis“, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Alessandro Miotti, meglio conosciuto come Antonovvi.

Rapper ligure, originario di Tavole, frazione di Prelà, già noto come Alex Antonov, ha quasi 20 anni di carriera alle spalle e nessuna intenzione di fermarsi, data la sua poliedricità che, oltre al progetto solista, lo vede protagonista in altri progetti musicali e culturali della zona, come ad esempio “Dichotomic Dreams“, principalmente in tandem con il DJ e produttore OTK, o il collettivo “Mondo Alieno“.

Non sfugge il fatto che il titolo dell’ultimo lavoro nasce da un’assonanza curiosa con l’attore e personaggio televisivo Nicolas Vaporidis.

“Questo EP è frutto di parecchi anni di lavoro. Negli ultimi 15 anni ho accumulato tantissimo materiale e quest’anno, in un momento particolare della mia vita, ho deciso di confezionare un progetto di quattro tracce con brani che avevo già da parte”, racconta il “menestrapper”. “Vaporidis è a suo modo un simbolo della nostra giovinezza, protagonista di film e pellicole che probabilmente non definiremmo ‘di alto valore culturale’, ecco. Ho trovato nelle sue interviste un sacco di punti in comune con me. A partire dal fatto che siamo entrambi Capricorno: siamo testardi e questa cosa mi ha fatto sorridere. Ho campionato alcune sue parole perché le sentivo vicine al mio modo di raccontarmi”.

La chiacchierata è stata occasione per ripercorrere la carriera di Miotti, che parte nel 2007, tra esperimenti solisti e di gruppo, fino al primo album nel 2010, Frei, nella quale è contenuto, fra gli altri, il singolo “Come da Tavole a Villatalla“.

In quegli anni nasce inoltre il fortunato progetto della Casa degli Specchi (CDS), collettivo rap situazionista con tre album all’attivo e numerosi concerti.

Antonovvi fa parte anche di altre iniziative, come il duo “Allegri Mazzarri” (gioco di parole con i cognomi dei due noti allenatori di calcio) fino alla pandemia, dove si chiude un ciclo.

Nel 2020 viene pubblicato Bellissimi, album che segna il rilancio della sua identità artistica.

Un tratto fortemente stilistico del rapper consiste nel fatto che nelle sue canzoni ci sono numerosi riferimenti a varie località dell’entroterra della provincia di Imperia e del Ponente ligure, in un immaginario che unisce affetto e irriverenza (Bellissimi, per citare un caso, è una delle frazioni del comune di Dolcedo).

“Definisco la mia musica paesana o campagnola. Io vengo dall’entroterra di Imperia, da Tavole, e ho sempre parlato della mia vallata e della vita di paese. È quello che mi ha sempre ispirato e affascinato, perché l’ho vissuto in prima persona. Mi piace pensarmi come un menestrello contemporaneo: porto avanti un immaginario antico, che nei paesi dell’entroterra resiste ancora, e lo faccio diventare musica”.

Il rapper chiude con uno sguardo al futuro, che è già in fase di sviluppo.

“I nuovi progetti avranno un taglio un po’ diverso, con più collaborazioni. Ci saranno ad esempio Chiara Ragnini, una cantante ligure di queste parti, e Tusco, rapper di Pavia che in questo periodo ‘sta spaccando’. Il disco sarà prodotto interamente da Erma, storico collaboratore della Casa degli Specchi”.

E conclude: “Quello che è uscito con Vaporidis è solo un assaggio. Ho tantissimo materiale e continuerò a raccontarmi con sincerità, restando fedele al mio immaginario ma aprendomi anche a nuove sfide”.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista integrale ad Antonovvi.