“A noi spetta farci docili ascoltatori della voce di Dio e fedeli ministri dei suoi disegni di salvezza, ricordando che Dio ama comunicarsi, più che nel fragore del tuono e del terremoto, nel sussurro di una brezza leggera o, come alcuni traducono, in una ‘sottile voce di silenzio’. È questo l’incontro importante, da non perdere”. Leone XIV.
Parole del santo padre che il direttore Antonio Preziosi ha scelto per stigmatizzare la figura del nuovo pontefice nel suo saggio Leone XIV. La via disarmata e disarmante (San Paolo edizioni), che verrà presentato domani, 30 settembre, nel teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, nell’ambito dei Martedì Letterari curati da Marzia Taruffi. Partecipa S.E. mons. Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo.
“A tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra, la pace sia con voi. Questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio. Dio che ci ama tutti, incondizionatamente”.
Queste le parole con cui Robert Francis Prevost – sacerdote agostiniano e primo papa americano – si è affacciato in piazza San Pietro. Una nomina che ha sorpreso molti e generato speranza nel cuore dei fedeli; non da ultimo per il nome scelto, Leone XIV, un chiaro riferimento al pontefice fondatore della dottrina sociale.
Questo libro di Antonio Preziosi introduce alla comprensione di una scelta che viene da lontano: il nuovo pontefice, statunitense ma con radici missionarie in America Latina, ha goduto della massima fiducia di Francesco. Monaco agostiniano dal carattere riservato, è stato chiamato da Bergoglio per un ruolo strategico: prefetto del dicastero per i vescovi. In questa posizione chiave ha contribuito a formare una nuova generazione di pastori aperti, meno giudicanti e più vicini alle ferite della gente. Quello che ci attende è, dunque, un pontificato che sarà “fucina di riforme”, in continuità con il programma bergogliano.
Queste pagine raccontano la vita del nuovo papa, gli anni in Perù, la sua riconosciuta capacità di dialogo e le sfide che lo attendono.
Antonio Preziosi
Nato a Taranto nel 1967, laureato con lode in giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1995. Inizia a collaborare con la Rai nel 1991 come programmista-regista a Rai Radio2. L’anno successivo vince il concorso pubblico per il primo master della scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia e, nel 1994, entra alla direzione commerciale Rai. Nel 1995 è assunto con l’incarico di redattore presso la redazione giornalistica di Palermo, dove è tra i conduttori del telegiornale regionale.
Nel 1997 è chiamato a Roma alla redazione politico-parlamentare del Giornale Radio per il quale, quattro anni dopo, è inviato con l’incarico di seguire l’attività della presidenza del Consiglio dei ministri. In qualità di inviato segue i principali avvenimenti di politica estera e internazionale, tra i quali: le assemblee generali delle Nazioni Unite tra il 1998 e il 2007, tutte le riunioni del G7-G8 dal 1999, i consigli europei, i vertici Nato e numerosi incontri bilaterali tra i presidenti del Consiglio italiani e i principali leader europei e mondiali. Nel 2004 è nominato caporedattore.
Nell’agosto 2009 gli viene affidata la direzione di Rai Radio1 e della testata Giornale Radio, che include GR1, GR2, GR3, Ultimo Minuto e Il Giornale della Mezzanotte: ricopre l’incarico fino a marzo 2014, assumendo in diversi momenti la responsabilità ad interim delle redazioni Speciale e Rubriche. Dall’aprile 2010 all’ottobre 2011 è anche direttore ad interim della testata GR Parlamento. Durante la direzione di Rai Radio1 ha lanciato nuovi format tra i quali Prima di tutto (le morning news in onda dalle 5 alle 9 del mattino), Start, la notizia non può attendere e A tutto campo – il talk.
Tra il 2010 e il 2011 è consigliere di amministrazione di Audiradio srl. Nel dicembre 2015, dopo aver svolto per alcuni mesi il ruolo di editorialista per il Tg2, è nominato corrispondente per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Belgio, in qualità di caporedattore.
Ha tenuto corsi di comunicazione politica, giornalismo e teoria e tecnica della comunicazione in diverse università italiane.
È autore di numerosi libri e pubblicazioni su media, comunicazione e attualità.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti per l’attività giornalistica, tra cui il premio Amalfi di giornalismo e il premio “Mimmo Castellano” alla carriera. È commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Nel dicembre 2018 è nominato direttore della testata Rai Parlamento radiofonica e televisiva. Dal maggio 2023 è direttore della testata Tg2.
In collaborazione con “Ottobre di pace”, il 7 ottobre alle ore 16.30 Domenico Quirico presenta Le quattro Jihad (Rizzoli). Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.