È uno dei simboli più riconoscibili e visibili di Sanremo, ma al tempo stesso tra i meno raccontati. Legato nell’immaginario collettivo agli eventi televisivi della Sanremo moderna – dal Festival della Canzone Italiana alla Classicissima di ciclismo – questo simbolo vanta però una storia molto più lunga, segnata da diverse fasi che ne hanno modellato l’attuale conformazione.
La storia del cosiddetto “Zampillo” di Sanremo inizia il 12 marzo 1884, quando il primo getto d’acqua, arrivato da Argallo attraverso il nuovo acquedotto cittadino, sgorgò da quel tratto dell’odierno corso Orazio Raimondo (un tempo parte di via Roma).
L’acquedotto fu realizzato, al termine di un iter lungo e complesso, su iniziativa della giunta del sindaco Bartolomeo Acquasciati e dall’ingegnere Giovanni Marsaglia allo scopo di risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico di una città che nei decenni precedenti era cresciuta parecchio in popolazione e presenze turistiche.
Ma è nel 1950 che, per celebrare l’avvenimento, viene posta in questo punto una lapide commemorativa del luogo e della data, simbolo di un ingresso nella modernità della città dei fiori, che oggi diamo in parte per scontato.
Nello stesso anno iniziarono i lavori di ammodernamento dell’aiuola, già allora conosciuta con il nome con cui la indichiamo ancora oggi: lo “Zampillo”.
Inizialmente la fontana aveva un aspetto diverso: una semplice forma di una piccola vasca con al centro una punta a forma conica dalla quale sgorgava l’acqua. Ancora lontana dall’estetica odierna, l’importanza della sua funzione era data dal fatto che l’acqua poteva essere più facilmente prelevata al di fuori delle vasche per essere usufruita dai cittadini.
Successivamente, lo zampillo originario venne sostituito da una vasca molto più grande, dalla caratteristica forma a conchiglia, che conserva tutt’ora.
Fu con il passare del tempo che la fontana, assieme all’aiuola circostante, cominciò a mutare in maniera sempre più evidente la sua funzione, con la crescente dimensione di Sanremo quale rinomata località turistica, oltre che naturalmente, con le implementazioni dell’acquedotto, in grado di fornire acqua in punti sempre più disparati anche alle singole abitazioni private.
Vennero poi posizionate nel tempo, piante da fiore e curato il prato, mettendo in risalto le palme e il verde che era già presente.
Del resto, già i lavori intrapresi nel 1950 erano stati pensati per dare a quella via una connotazione estetica più suggestiva e, sin da allora, la nuova fontana era diventata protagonista delle cartoline.
Le lettere con la scritta “Sanremo” arrivarono solo in seguito, completando l’aspetto odierno che tutti conosciamo.