Stamattina è stato sgomberato l’accampamento di migranti sul greto del fiume Roja per decisione del sindaco Flavio di Muro e del prefetto di Imperia Antonio Giaccari, dopo la recente sparatoria di domenica scorsa in cui sono rimaste ferite due persone migranti di 18 e 30 anni.
Medici del Mondo, impegnata da anni nella zona con un progetto socio-sanitario orientato a identificare, segnalare e prendere in carico i casi di vulnerabilità, esprime grande preoccupazione per la sorte dei trentacinque migranti che sono stati portati in Questura.
“Le persone che vivono sul greto del fiume Roja soffrono di fragilità fisiche e psichiche e, nonostante questo, sono costrette a vivere di stenti, senza alcun diritto riconosciuto. Si accampano nelle tendopoli perché non hanno altro posto dove andare. Dopo questo ennesimo sgombero quale sarà il loro futuro? Noi di Medici del Mondo chiediamo che le persone migranti vengano inserite in un percorso strutturato di accoglienza e integrazione, mentre per le persone senza fissa dimora, che sono uscite dal percorso di accoglienza, l’intervento deve prevedere un approccio multidisciplinare. Purtroppo per fenomeni complessi non esistono soluzioni semplici e la proposta di costruire un centro PAD (Punto di Accoglienza Diffusa) potrebbe rappresentare il primo passo per togliere dalla strada queste persone, offrire loro un letto e l’accesso ai servizi di base, con la presenza di figure professionali che possano prendere in carico gli aspetti socio-sanitari, legali e di formazione”, ha dichiarato la dott.ssa Maria Cristina Daniele, di Medici del Mondo a Ventimiglia.