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“Edifici vecchi e spesso inadeguati: anche la provincia di Imperia deve fare i conti con problemi strutturali che necessitano di soluzioni tempestive e definitive”. Lo dice Antonietta Pistocco, segretaria provinciale della Cisl, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico.

L’edilizia scolastica rappresenta un pilastro cruciale per il sistema educativo. Lo sa bene la segretaria del sindacato, che spiega: “Anche nella nostra provincia quasi tutti gli edifici scolastici sono strutture datate. Si tratta di immobili spesso nati con altri scopi e riadattati a scuola, quindi difficili da efficientare, mettere a norma e manutenere, per non parlare di soluzioni temporanee in adiacenza di aree industriali/commerciali che purtroppo divengono definitive. In alcuni casi si è attinto dai fondi Pnrr per interventi urgenti, poco o nulla arriva da fondi regionali”.

La segretaria provinciale della Cisl sottolinea tuttavia che “ci sono anche delle eccezioni positive. Alcuni piccoli comuni dell’entroterra, ad esempio, consci di quanto la scuola sia fondamentale per la tenuta delle loro comunità, hanno fatto investimenti importanti per dare ai piccoli cittadini un ambiente idoneo alla loro crescita e alla loro formazione”.

Le risorse date alla scuola devono essere considerate spese, oneri o un investimento per il futuro? La risposta di Antonietta Pistocco è chiara: “Credo che questo sia il punto cruciale da mettere al centro dell’agenda politica di ogni livello – Comune, Provincia, Regione, Stato. Se non si cambia paradigma, se non si pensa concretamente alle nuove generazioni con un massiccio piano di investimenti che preveda ristrutturazione, riqualificazione, efficientamento, funzionalità, connettività, costruzione degli edifici scolastici unitamente a una valorizzazione del personale scolastico, docente e Ata, non possiamo cambiare le cose. Se non sentiamo l’urgenza di dare ai nostri ragazzi possibilità e futuro facendoli compiere il loro percorso di studio in ambienti sani, sicuri, ‘belli da vivere’, funzionali, predisposti alle nuove tecnologie, accoglienti, senza barriere architettoniche, raggiungibili con i mezzi pubblici, parliamo di nulla”.

E così conclude: “Ci lamentiamo spesso, senza però fare nulla di concreto per invertire la tendenza, del disorientamento dei nostri giovani, della demografia, della fuga dei nostri ‘cervelli’ all’estero, di come siamo ‘sfortunati’ nella nostra provincia, invece di agire mettendo in campo energie e risorse”.