Momenti di tensione ieri sera al Pronto Soccorso dell’ospedale di Imperia, dove un cittadino straniero, in stato di ebbrezza, ha aggredito il personale sanitario. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e da poco uscito dagli arresti domiciliari, si è scagliato contro due infermieri, che hanno riportato ferite con prognosi importanti. La sala del triage è stata devastata dall’uomo.
Sulla vicenda è intervenuto il vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana, che ha espresso ferma condanna:
“Massima solidarietà e vicinanza al personale sanitario dell’ospedale di Imperia e ai pazienti coinvolti nella violenta aggressione. È inaccettabile che chi rifiuta cure e regole sia ancora libero di circolare: questo individuo avrebbe dovuto essere espulso da tempo e non avrebbe mai dovuto trovarsi in un Pronto Soccorso, che deve restare un luogo sicuro per operatori e cittadini”.
Piana ha quindi ribadito la necessità di maggiori tutele per chi lavora negli ospedali e un’applicazione più rigorosa delle norme:
“La sicurezza viene prima di tutto: servono più tutele per chi lavora negli ospedali e il rispetto rigoroso delle espulsioni per chi non ha titolo a rimanere nel nostro Paese”.
In seguito all’episodio, ha preso posizione anche il consigliere regionale PD e vicepresidente della Commissione Salute, Enrico Ioculano: “Esprimo la mia più sincera solidarietà agli infermieri aggrediti al Pronto Soccorso di Imperia. Condanno con fermezza ogni forma di violenza verso chi ogni giorno garantisce cure e assistenza, spesso in condizioni difficili. È indispensabile che le istituzioni sanitarie e le autorità competenti rafforzino le misure di sicurezza a tutela degli operatori, affinché possano lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso. Ribadisco il mio impegno a portare questa battaglia nelle sedi istituzionali, perché proteggere chi cura significa proteggere l’intera comunità”.
“Il gravissimo episodio di ieri sera mette crudamente in luce quanto i nostri sanitari, medici, infermieri, tecnici, operatori siano esposti al rischio di aggressioni, soprattutto chi lavora in servizi essenziali salva-vita come il Pronto Soccorso di un ospedale”, ha sottolineato Antonietta Pistocco, responsabile Cisl Imperia. “È inaccettabile che chi ci presta soccorso in momenti di difficoltà, chi cerca di salvarci la vita debba temere per la propria incolumità sentendosi a sua volta vulnerabile e non protetto. La Cisl tutta condanna fermamente l’episodio verificatosi all’ospedale di Imperia, esprime solidarietà al personale e a tutti i pazienti che si sono ritrovati loro malgrado ad assistere a scene di violenza in un momento di loro fragilità personale. Episodi come questo non devono più accadere: deve essere assicurata la sicurezza al personale sanitario e a tutti quelli che si trovano all’interno di una struttura ospedaliera”.
Anche la Uil Fpl condanna con fermezza l’aggressione avvenuta. “Si tratta dell’ennesimo episodio che conferma l’urgenza di interventi seri per garantire la sicurezza del personale sanitario”, ha commentato Milena Speranza, segretario generale UIL FPL Liguria. “Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori coinvolti, vittime di una violenza ingiustificabile. Ogni aggressione ai danni di chi opera per la salute pubblica deve essere punita con severità: chiediamo l’applicazione di pene esemplari per chi commette questi reati. Condanniamo inoltre con decisione anche l’atto vandalico compiuto ai danni della struttura del Pronto Soccorso, che rappresenta un’offesa a tutta la comunità e a chi ogni giorno lavora con impegno e professionalità al servizio dei cittadini. Già lo scorso marzo, attraverso un flash mob davanti ai Pronto Soccorso, avevamo lanciato un segnale forte: la sicurezza non è negoziabile. Oggi, torniamo a chiedere con forza che le Aziende si espongano con atti concreti, non con parole di circostanza. Servono più vigilanza, formazione specifica e investimenti strutturali. La UIL FPL sarà sempre al fianco dei lavoratori e continuerà a battersi per un sistema sanitario in cui si possa lavorare in sicurezza, con dignità e rispetto”.