video
play-rounded-outline
08:28

Si è parlato tanto, in particolare durante i picchi più caldi di quest’estate, quando l’aumento delle temperature e la maggiore presenza di persone sul territorio hanno messo sotto pressione la sanità provinciale, evidenziandone tutte le problematiche.

Tra i temi principali emersi negli ultimi giorni c’è, in particolare, il possibile accorpamento tra Asl1 e Asl2, un’ipotesi della quale si parla da anni, mai concretizzata, che è tornata di attualità per via di alcune indiscrezioni dall’interno del Palazzo di Piazza De Ferrari e di alcune dichiarazioni dello stesso governatore Marco Bucci.

Sul tema c’è un’opposizione piuttosto trasversale, con esponenti della politica locale che, da destra a sinistra, hanno espresso numerose perplessità rispetto a quest’ipotesi.

Secondo il vicepresidente della Commissione Salute regionale, Enrico Ioculano, la questione riguarda innanzitutto la chiarezza, sia nella comunicazione sia negli obiettivi fondamentali del processo.

“La mia posizione è laica”, dice. “Voglio capire, prima di dire no a un’eventuale riforma, quali sono i suoi punti cardine. Deve esserci spiegato quali sono gli obiettivi e le modalità con cui portarla avanti. Abbiamo letto commenti e prese di posizioni diverse nella giunta, che indicano una spaccatura fra il presidente, che auspica una riorganizzazione, e dall’altra parte Fratelli d’Italia, che dice ‘Alt’. L’obiettivo qual è? Perché se è una riorganizzazione sulla base di punti cardine concreti, andiamo a vedere. Se invece il discorso vale solo per l’Asl1 imperiese perché bisogna ottenere dei risparmi, questo non va bene”.

La critica di Ioculano riguarda soprattutto le condizioni generali in cui versa l’Asl imperiese e la sua cronica mancanza di continuità, sia a livello strutturale sia manageriale.

“Ci sono delle criticità da anni in Asl1, trattata come la cenerentola della Liguria. Abbiamo cambiato quattro direttori generali in cinque anni. Quale azienda può fare programmazione e investimenti se ogni anno e mezzo cambia la direzione? In Commissione Salute, nelle scorse settimane, ci siamo riuniti per discutere di alcuni temi. Fra questi c’era l’inappropriatezza o meno di alcune prescrizioni. Alcuni dati fornitici da uno dei primari di Savona ci dicono che il 30% delle prescrizioni diagnostiche sono inappropriate. Da questa audizione è emerso che questo tema viene gestito in maniera diversa a seconda dell’Asl territoriale. Ogni pezzo di questo territorio viaggia per conto suo, senza condividere informazioni con gli altri e senza procedure omogenee che valgano per tutti. Prima di dire sì o no, chiedo trasparenza dalla giunta su cosa vogliono fare per migliorare il livello sanitario tramite anche la riorganizzazione dell’azienda”.

In questo discorso, facendo un paragone con le realtà liguri a levante, il consigliere regionale lancia una frecciatina alle amministrazioni locali: “Perché, nel momento in cui si vocifera dell’accorpamento di Asl3 e Asl4, dai sindaci del Tigullio arriva una levata di scudi netta, e invece dall’area imperiese non vola una foglia? Al momento non ho sentito levarsi alcuna voce”.

Un altro tema recente riguarda l’unificazione dei presidi del 118 in un’unica struttura regionale, dopo l’approvazione in consiglio di una serie di modifiche al Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025. Ha destato interesse in tal senso, fra i voti favorevoli, anche quello del comune di Sanremo.

“Noi su questo tema abbiamo battagliato in consiglio regionale, perché riteniamo le modalità non idonee. Ci sono forti perplessità sulla questione del personale. Per noi è stato un elemento che evidentemente non ci aspettavamo. A fronte di una presa di posizione contraria del comune di La Spezia, nel verbale mandato ai componenti della commissione, nella riunione fra l’assessore e i vari responsabili del comune c’era il voto favorevole di Sanremo. Si tratta di un elemento sul tavolo. Riteniamo che questo accorpamento avesse grossi vizi e non andava sostenuto. Ci siamo comportati quindi di conseguenza. Vale per il 118 come per le Asl. Qualsiasi sia la riforma, o è fatta in modalità chiara o non è possibile sostenerla. Sul 118 pare solo una questione di tagli e vi è un tema anche sulle modalità di erogazione del servizio. Speriamo resti un’eccellenza come oggi”, conclude il consigliere regionale.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista integrale a Enrico Ioculano.