“Il recente stanziamento regionale (1,8 milioni sull’intera Liguria, poco piĂą di 100mila euro per Imperia) a sostegno delle famiglie in difficoltĂ nel pagamento degli affitti è una boccata di ossigeno per molti nostri concittadini e va accolto con favore: verificheremo che venga confermata anche per il 2025 la disponibilitĂ del Comune a integrare i fondi regionali”, esordiscono all’unisono i consiglieri comunali d’opposizione a Imperia, Deborah Bellotti ed Edoardo Verda.
“Questo resta, tuttavia, un provvedimento tampone che interessa, tra l’altro, solo i 23 Comuni liguri ad ‘alta tensione abitativa’, ma lascia senza alcun supporto tutti gli altri, in alcuni casi con pesanti situazioni di disagio”, proseguono i consiglieri PD. “Il Governo, da tre anni, non eroga un euro per le misure a sostegno della morositĂ incolpevole: il decreto che avrebbe dovuto assegnare la modestissima cifra di 10 milioni di euro (300 mila per la Liguria, poco piĂą che un’elemosina) probabilmente non vedrĂ neppure la luce. I Comuni, poi, adottano criteri di assegnazione diversi a seconda delle situazioni locali, aspetto che rende difficile definire il fabbisogno dell’utenza, che per la Liguria supera abbondantemente i 20 milioni di euro”.
“Chiederemo quindi all’amministrazione su quali criteri basi le proprie assegnazioni e se si sia confrontata con gli altri Comuni principali per una distribuzione equa e uniforme delle risorse”, affermano. “L’assenza di un piano straordinario di edilizia pubblica – il Piano Casa di Salvini è uno spot che non avrĂ alcun effetto fino al 2027 e con risorse risibili – aggrava inoltre ulteriormente la situazione. Per evitare un’ulteriore crescita del disagio abitativo servono stanziamenti continuativi da parte di Regione e Comuni per la morositĂ delle famiglie, una forte pressione sul Governo perchĂ© stanzi finalmente fondi adeguati, come avvenuto fino al 2022, invece di dirottare ogni euro sull’inutile Ponte dello Stretto, un piano di ristrutturazione e adeguamento energetico degli alloggi pubblici sfruttando tutte le risorse possibili – dai fondi regionali dedicati al cosiddetto ‘conto termico’ – collaborando con le associazioni di categoria e degli inquilini. Insomma, passare dalle decisioni spot a una pianificazione pluriennale e condivisa”.







