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Alle prime ore del mattino del 25 luglio scorso, il personale delle volanti del commissariato della Polizia di Stato di Ventimiglia dava esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di due cittadini tunisini, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto.

I due individui erano fuggiti dalla provincia di Taranto ove avevano commesso più azioni delittuose, in particolare rapina, lesioni personali aggravate, danneggiamento e tentata estorsione in danno di altri extracomunitari; inoltre, recentemente i due tunisini avevano aggredito fisicamente un cittadino algerino e successivamente incendiandone l’abitazione provocavano un incendio che ha portato alla distruzione di tutti i mobili di arredo, impossessandosi dei soldi custoditi nel portafoglio, minacciando, altresì, ripetutamente di morte un amico della vittima, percuotendolo, ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a consegnargli somme di denaro, evento che non si verificava per il rifiuto opposto dall’uomo. Pertanto, a loro carico era stato inserito un rintraccio dai Carabinieri di Castellaneta (TA). Dopo aver ricevuto la segnalazione sulla probabile presenza nel territorio ventimigliese e le foto segnaletiche dei soggetti, il personale della Polizia di Stato si ponevano alla ricerca dei due.

Nella serata, transitando per Corso Nizza nei pressi dei giardini pubblici “Renzo Villa”, l’equipaggio della volante riconosceva i due indiziati: entrambi erano sprovvisti di documenti identificativi; quindi, venivano accompagnati in commissariato per i rilievi fotodattiloscopici. Dopo gli adempimenti di legge, i due tunisini venivano accompagnati presso la casa circondariale di Sanremo. Nell’attesa di far accesso in carcere, uno dei due tentava di guadagnarsi la fuga, forzando con un calcio dall’interno dell’abitacolo, ove era ammanettato, il finestrino dell’autovettura di servizio, danneggiandolo ma non riuscendo nell’intento per il pronto intervento dei poliziotti. Venivano così assicurati alla giustizia due pericolosi individui che avrebbero potuto reiterare la condotta delittuosa destando allarme sociale.

Il provvedimento eseguito è stato disposto in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e i destinatari del provvedimento sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.