C’è una musica che supera le barriere, attraversa i confini e vince anche sulla guerra. È quella che in questi giorni risuona sul sagrato della Chiesa di Nostra Signora della Rovere di San Bartolomeo al Mare, dove è in corso la XXXVI edizione del Concorso Internazionale Rovere d’Oro e Giovani Talenti. Tra i 130 partecipanti arrivati da ogni parte del mondo, c’è anche una storia che ha il sapore della speranza: quella di Y.L., una giovane musicista ucraina che, nonostante le difficoltà economiche e le ferite del suo Paese, è riuscita a raggiungere San Bartolomeo al Mare per inseguire il suo sogno.
Premio Rita Romani Arimondo
Il giovane talento aveva un desiderio grande quanto il coraggio e la passione che l’hanno spinta a scrivere agli organizzatori del concorso: partecipare con un programma musicale complesso, frutto di decine di ore di studio quotidiano. Ma non poteva permetterselo. A cambiare il corso della sua storia è stato il Premio Rita Romani Arimondo, istituito proprio per aiutare giovani talenti in difficoltà economica.
Le parole di Christian Lavernier
“Per me il Concorso non è una gara, ma un incontro“, ha raccontato ai nostri microfoni il direttore artistico del Rovere d’Oro, Christian Lavernier. “La ragazza ci ha scritto spiegando che avrebbe voluto partecipare, ma che non aveva i mezzi. Abbiamo attivato il premio grazie alla presidente Vivi Arimondo e siamo riusciti a portarla qui. La sua gratitudine e l’umanità che si è creata intorno a questa esperienza dimostrano che la musica abbatte ogni barriera. È un linguaggio universale, un codice che ci permette di comunicare, anche senza parole“.
Le parole di Vivi Arimondo
Il Premio Rita Romani Arimondo è dedicato alla memoria della donna che, trentasei anni fa, contribuì a far nascere il concorso, considerandolo il suo ‘bambino’. “Mia madre ha dedicato trent’anni della sua vita a questa manifestazione“, ha spiegato Vivi Arimondo, presidente dell’Associazione Rovere d’Oro. “Dopo la sua scomparsa, nel 2021, ho pensato che il modo migliore per onorarla fosse quello di aiutare i ragazzi che, pur avendo talento, non possono sostenere le spese di soggiorno o di viaggio. Quando ho saputo della situazione di questa ragazza non ho avuto dubbi: abbiamo subito attivato il premio, trovato un hotel per ospitarla e una nostra volontaria si è persino offerta di accoglierla a casa sua per la prima notte. Questo è il regalo più bello che il cielo mi fa: poter dare qualcosa a chi ha davvero bisogno”.
Fino al 20 luglio, San Bartolomeo al Mare continuerà a essere un crocevia di culture e suoni. In allegato il programma completo.
Nel video-servizio a inizio articolo le parole di Lavernier e Arimondo.