“Il Comune di Imperia ha affidato l’ennesimo incarico alla Avalon Srl di Piacenza”, esordisce il consigliere d’opposizione Luciano Zarbano. “Questa volta si tratta della verifica tecnica del progetto esecutivo del Parco dell’Energia, uno degli interventi più ambiziosi e costosi della cosiddetta smart city, il cui verbale di verifica, redatto sempre da Avalon, porta la data del 1° luglio. Peccato che il giorno successivo sia emerso pubblicamente che Avalon è al centro di un’inchiesta della Procura Europea per una presunta tentata truffa aggravata ai danni del PNRR, in concorso – tra gli altri – con il presidente della Provincia, nonché sindaco di Imperia. Si ricorda che Avalon è la stessa società che ha contribuito al naufragio del PNRR sul biodigestore di Taggia, determinando la revoca dei fondi da parte del Ministero. Eppure, il sindaco-presidente della Provincia in un’intervista a Report l’aveva definita, con entusiasmo, un ‘ottimo medico’ che non andava cambiato”.
“Noi di Imperia Senza Padroni“, prosegue Zarbano, “avremmo preferito un approccio più prudente. Le pubbliche amministrazioni, oltre a rispettare la legalità in senso stretto – amministrativa, civile e penale – devono anche ispirarsi ai principi di opportunità, economicità, imparzialità, trasparenza, efficacia ed efficienza. Ci chiediamo: non si poteva affidare questo incarico strategico a una società con un profilo meno controverso e con maggiori garanzie di riuscita? Perché quando si parla di progetti complessi e milionari, non è solo in gioco il risultato tecnico, ma anche la credibilità dell’ente pubblico, e con essa la fiducia dei cittadini”.
“La sensazione, sempre più netta, è che Imperia stia diventando una gallina dalle uova d’oro in mano a pochi, sempre gli stessi, scelti a prescindere da tutto: competenze, procedimenti giudiziari, trasparenza. Il rischio? Che l’interesse pubblico resti al buio, anche quando parliamo di progetti per… accendere la città. È ora di fare luce su questi meccanismi. Perché la trasparenza non è uno slogan da convegno: è una pratica quotidiana. E chi amministra ha il dovere, morale prima che legale, di dare il buon esempio”, conclude il consigliere.