luca lombardi

Via libera alle Dmo, acronimo di Destination Management Organization: Regione Liguria ha approvato la delibera in cui si pongono le condizioni minime per l’ottenimento del riconoscimento. Lo ha annunciato ieri pomeriggio l’assessore regionale al Turismo Luca Lombardi durante il Think Tank Liguria 2030 – The European House – Ambrosetti (TEHA Group), in corso oggi a Rapallo.

“L’evoluzione del mercato turistico mondiale sta imponendo con sempre maggiore determinazione il concetto di ‘destinazione turistica’ complessivamente considerata e tra gli elementi di maggiore competitività c’è la capacità, da parte di soggetti e servizi locali, di costituire amalgama, operando in modo coordinato al fine di soddisfare i complessi bisogni dei turisti – ha affermato l’assessore Lombardi. – La Liguria nel 2024 è risultata al terzo posto in Italia per arrivi turistici in rapporto alla dimensione regionale: con 5,2 milioni di arrivi è dietro solo a Veneto e Trentino Alto Adige. Dai dati elaborati da Teha, se l’Italia avesse lo stesso flusso turistico della Liguria i turisti aumenterebbero di 149,5 milioni, immettendo nell’economia nazionale 58 miliardi di euro, pari al 2,7% del Pil nazionale. Per questo siamo certi che le Dmo possano diventare il motore strategico della pianificazione, gestione, promozione e commercializzazione dell’offerta turistica della Liguria. A valle di un processo di ascolto e di intesa con il territorio e con il sistema camerale ligure, abbiamo stabilito le condizioni minime per l’ottenimento del riconoscimento regionale”.

Nel dettaglio, ecco qualcuno dei requisiti strutturali minimi che devono sussistere in capo alle Dmo: presenza di un numero di almeno 18 Comuni o capoluogo di Provincia; presenza di almeno una Camera di Commercio; capacità ricettiva di almeno 15mila posti letto di cui almeno il 20% in strutture ricettive di tipo alberghiero; 1,5 milioni di presenze turistiche registrate nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere nell’anno precedente il riconoscimento; durata minima della Dmo di cinque anni; dimostrazione della capacità di autosostentamento finanziario, anche attraverso gli introiti dell’imposta di soggiorno; adesione al Dms (Destination Management System) ligure, il sistema tecnologico volto alla promo commercializzazione dei prodotti turistici condiviso con strutture ricettive, operatori di intermediazione (tour operator e agenzie di viaggio) ed operatori per i servizi turistici; e, infine, possesso di sito web coerente, anche graficamente, con la comunicazione turistica regionale.