“Nella giornata di ieri è stato catturato dai Carabinieri a Borghetto Santo Spirito il detenuto, italiano, 34 anni, che era evaso dal carcere il 24 giugno scorso. L’uomo non aveva fatto rientro in carcere a Imperia al termine del turno di lavoro, che svolgeva in regime di lavoro all’esterno. Una brillante operazione interforze per la quale esprimo vivo apprezzamento a nome di tutto il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei Baschi azzurri”. Lo dichiara il segretario provinciale di Imperia del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Giuseppe Giangrande.
“È importante evidenziare che il personale della polizia penitenziaria ha operato in maniera esemplare – conclude. – La cattura dell’uomo è stata condotta in maniera perfetta dal punto di vista operativo, con grande professionalità e nella massima discrezione e sicurezza. Rivolgo un convinto apprezzamento agli uomini della polizia penitenziaria che hanno partecipato attivamente alle indagini. Anche questa delicata operazione di servizio ci dà l’opportunità di evidenziare le accresciute quotidiane capacità operative della polizia penitenziaria in materia di lotta e contrasto alla criminalità”.
Apprezzamento ai militi dell’Arma e al personale di polizia penitenziaria arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe, e Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria: “Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, è oscuro e non subirà la stessa sorte: non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia”.
“Per questo – rimarcano – è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Imperia ma anche per tutte le altre strutture detentive della Liguria e della Nazione. Il corpo di polizia penitenziaria ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”, concludono i sindacalisti.