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La città di Ventimiglia ospita una mostra dedicata all’artista monegasco Stéphane Chavanis.

Patrocinata dal Comune di Ventimiglia e allestita tra la Galleria S. Agostino e la zona pedonale di Via Ruffini, questa doppia esposizione invita a un’immersione poetica nell’astrazione geometrica. Dipinti e sculture dialogano con la luce, l’architettura, i passanti e i ritmi della quotidianità.

Questo progetto nasce dalla volontà di rendere l’arte accessibile e viva, tessendo legami tra il pubblico e il privato, tra l’astrazione e l’ambiente urbano. Ispirato dal pensiero orientale, dalla psicoanalisi e dalle scienze della vita, Chavanis concepisce ogni forma come un tentativo di risolvere un conflitto tra gravità ed elevazione.

L’astrazione diventa allora uno spazio di risonanza, uno specchio dei nostri squilibri interiori. Coinvolge la percezione, l’emozione, l’esperienza del tempo. Scrive il critico Francesca Bogliolo: “L’evento creativo dell’artista avviene all’interno di una profonda metamorfosi, che ha origine da una complessità interiore: nel movimento ininterrotto di espansione e contrazione della forma, nel suo volerla svincolare da ogni tipo di limite, Chavanis rintraccia un equilibrio dinamico e continuo, che si espande nello spazio fino a dissolversi in un linguaggio geometrico”. Ogni opera è una domanda rivolta al reale, una frattura aperta, una proposta di altro.

Lo spettatore è chiamato a confrontarsi con essa, non per comprendere, ma per sentire: la perdita di equilibrio, l’apertura di una frattura, l’epifania silenziosa di uno spazio reinterpretato.

“Con la mostra di Stéphane Chavanis – conclude l’assessore alla Cultura Serena Calcopietro – Ventimiglia si apre a un dialogo profondo tra arte e spazio urbano. Le sue opere, tra astrazione e poesia visiva, invitano a riscoprire la città con uno sguardo nuovo. Vogliamo che l’arte sia vissuta, non solo osservata, e questa esposizione ne è un perfetto esempio. Siamo felici di offrire ai cittadini e ai visitatori un’esperienza culturale accessibile, coinvolgente e capace di emozionare”.