Si è tenuto oggi presso il Palazzo Civico di Imperia l’incontro del tavolo territoriale provinciale di “Liguria 2030”, iniziativa promossa da Regione Liguria in collaborazione con The European House – Ambrosetti (TEHA) per analizzare le dinamiche socio-economiche del territorio attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder locali.
L’appuntamento di Imperia rappresenta l’ultimo di una serie di tavoli tematici che hanno coinvolto tutte le province liguri.
I lavori si sono concentrati su tre assi strategici: turismo e cultura, agroalimentare e infrastrutture, con la presentazione di una dettagliata analisi realizzata da TEHA.
“Il Ponente ligure, con la sua identità forte, le sue risorse naturali, le sue imprese e comunità resilienti è protagonista in questa traiettoria di sviluppo – dichiara il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana. – I dati confermano che la Liguria è una Regione viva, reattiva, che ha saputo affrontare sfide complesse e guardare avanti. Entroterra, montagna e aree interne sono al centro delle politiche regionali, con investimenti mirati su infrastrutture, servizi e mobilità sostenibile. Agricoltura, allevamento e pesca vanno sostenuti non solo come settori economici strategici, ma anche come presìdi di territorio, cultura e biodiversità. È per questo che abbiamo potenziato bandi e strumenti del PSR, con uno sguardo attento all’innovazione e alla transizione ecologica. Dobbiamo rafforzare il legame tra eccellenze agroalimentari, borghi storici e turismo esperienziale, creando percorsi integrati che generino economia e identità. Parchi e biodiversità non sono vincoli, ma risorse per una Liguria che vuole essere leader nella sostenibilità e nella qualità della vita. La sfida è far sì che i giovani trovino qui opportunità reali, che le imprese siano messe in condizione di innovare, e che ogni Comune – anche il più piccolo – sia parte attiva di una strategia regionale condivisa”.
“Il tavolo di Imperia ha rappresentato un momento prezioso di ascolto e confronto, che ci consente di raccogliere elementi utili alla definizione delle priorità per il futuro della Liguria – dichiara il consigliere delegato allo Sviluppo economico di Regione Liguria Alessio Piana. – “Liguria 2030” nasce per valorizzare le specificità dei territori e costruire una strategia condivisa con gli attori locali. I dati sull’Imperiese confermano le grandi potenzialità di questo territorio, ma anche la necessità di investire con decisione su formazione, infrastrutture digitali e nuove opportunità per i giovani. Regione Liguria continuerà a lavorare in questa direzione”.
“Siamo lieti di aver ospitato il tavolo Ambrosetti nel Palazzo Civico di Imperia – commenta il sindaco e presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola. – Per amministrare bene servono sempre di più dati e analisi serie e solide, questo lavoro di studio è prezioso perché offre a noi amministratori uno sguardo oggettivo sulle priorità del territorio. I dati evidenziano una provincia viva, in crescita, con segnali importanti di ripresa economica, ma anche con grandi sfide ancora da affrontare. Penso soprattutto alle infrastrutture, per le quali si deve fare molto di più. Con gli investimenti giusti, non più rinviabili, possiamo trasformare questo quadro in occasioni di rilancio duraturo per la nostra comunità”.
Per quanto riguarda il turismo, la provincia di Imperia si conferma un polo di attrazione internazionale, con una quota di arrivi esteri superiore sia alla media regionale che nazionale. Nel 2024, gli arrivi turistici internazionali hanno superato i livelli pre-pandemia, attestandosi al 52,2% rispetto al 47,1% del 2019. Imperia registra inoltre la crescita post-Covid più elevata tra le province liguri (+46,2% vs media regionale +36,9%).
Nell’ambito dell’agroalimentare Imperia si distingue come territorio d’eccellenza. La provincia produce quasi il 60% del raccolto regionale di olive e oltre il 20% dell’uva ligure, contribuendo per il 4,8% al valore aggiunto provinciale. La floricoltura rappresenta un settore trainante: con circa 3.200 aziende, Imperia genera il 95% dei fiori recisi della Liguria, destinando oltre il 90% della produzione all’estero.
Infine, per quanto riguarda le infrastrutture, è emerso come gli interventi in corso sulla SS1 Aurelia bis, la SS28 e la futura bretella Carcare-Predosa risultino centrali per lo sviluppo del Ponente. In parallelo, restano ampi margini di miglioramento sulle infrastrutture digitali, con la provincia che, nonostante una crescita della banda ultra larga, si attesta al valore più basso in Liguria (29,4%).
L’analisi ha messo in luce anche altri elementi di rilievo: una forte crescita dell’export imperiese (+45,8% dal 2020), con una quota sempre più rilevante nel settore agrifood, una positiva dinamica occupazionale (+9,4% in 5 anni) e un tasso di natalità in aumento, in controtendenza rispetto al resto del territorio.
Il ciclo di incontri “Liguria 2030” si concluderà il 7 luglio a Rapallo con un evento di sintesi e prospettiva, durante il quale verranno condivise le priorità strategiche per il futuro sviluppo della regione, emerse dai tavoli provinciali.